13 luglio 2008

Vigliacco!

Vigliacco

Sono un vigliacco. Un vigliacco perché associo alle vuote parole retoriche di uno dei tanti politicanti che approvano le "guerre umanitarie" il volto di un ragazzo della mia età, morto in maniera tragica a causa delle scelte fatte da quelli che non mancheranno poi di "stringersi idealmente intorno alla sua bara".
Sono un vigliacco perché faccio notare che ad andare in guerra si rischia di morire. Perché oso solo pensare che una missione militare spedita a difendere gli interessi economici degli Stati Uniti non sia esattamente "qualcosa di concreto per migliorare il mondo". Oltre al coraggio e all'onore, mi manca insomma anche il pudore!

Esprimo le mie idee sulla pelle della gente? Cerchiamo di essere onesti: ho pubblicato su un blog una poesia, non ho ammazzato nessuno. Quelli che mandano la gente a morire, per poi presentarsi in prima fila, commossi, ai funerali, pronunciando senza pudore le loro boiate a proposito di "eroi della pace", quelli sono i veri vigliacchi.

La parola vigliacco deriverebbe secondo alcuni da Valachus, valacco, sarebbe cioè l'adozione nel vocabolario corrente di un insulto razzista. O forse solo "vagamente razzista", come scrive un altro simpatico e anonimo commentatore che mi dà del "radical schick" (che poi si scriverebbe radical-chic). Ebbene, da bravo intellettuale di sinistra che vive nella sua torre d'avorio, vi lascio riflettere sulle note di questa vecchia canzone...

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Oh Maso ... come te la sei presa !!!

Sono il simpatico commentatore del post precedente ... beh il mio commento aveva lo scopo di provocarti un pò ... e sembra proprio che abbia ottenuto l'effetto voluto (beh anche troppo direi) !!!

Il mio commento era volutamente "vagamente razzista", come in definitiva lo era il tuo post ... e già ti starai chiedendo ... ma come il mio post razzista !!!
Beh in fondo si perché entrambi abbiamo tentato di dare un'accezione (tu positiva e io negativa) di una categoria di persone in base alla razza ... ed entrambe in contrapposizione a qualcosa: io al tuo post e tu alla morale comune che ho espresso con il mio commennto.

... ma bando alle nostre ipocrisie ... quanti zingari/zigani/ROM conosci che si avvicinino anche solo lontanamente alla descrizione della poesia che hai postato? Sono sicuro che conosci molte più persone che si lamentano (a torto o a ragione) del comportamento delle comunità di zingari.

Ah ... poi ho letto la tua risposta al mio commento ... posso farti un'altra critica (ma non te la prendere ... per favore !!!) ? Smettiamola di dividere la persone in categorie ... io non sono né della nuova né della vecchia scuola ... io sono io e basta !!!

Concludo dandoti ragione su tutta la linea per quanto riguarda "le guerre umanitarie" ...

E comunque in tutta sincerità ... un pò radical chic (anzi schick) lo sei davvero ... ammettilo pubblicamente ... non c'è niente di male :) !!!

Con sincero affetto ... il tuo amico non radical schick ...

L.

P.S.: ma poi pensavo ... siamo sicuri che la poesia che hai postato parlasse proprio di una razza ... e non piuttosto di una disposizione dell'anima trovabile in ognuno di noi

P.P.S.: se fai il bravo potrei anche gettare la maschera ... e svelarti la mia vera identità !!!

Maso ha detto...

Caro anonimo amico non radical-schick,
vedi io non credo di essere molto bravo con le parole quindi quando mi capita, e ammetto che da bravo radical-chic mi capita spesso, di "incazzarmi ancora con la coscienza offesa"... cerco di trovare delle parole scritte da altri per commentare una situazione. Le analisi politiche, sociologiche e tutto il resto le lascio ad altri, più bravi di me.

In quest'ultimo caso avevo scelto una canzone del signor Leo Ferré, cantautore francese del quale proprio domani ricorrono i quindici anni della morte. Ed hai ragione... la canzone non parla della condizione reale dei gitani, sicuramente non quella del giorno d'oggi, semmai ha come punto di riferimento quella visione romantica dello zingaro, simbolo come dici bene di una disposizione dell'anima, di una voglia di viaggiare, di libertà assoluta che affiora a volte in ognuno di noi. "Per la stessa ragione del viaggio, viaggiare" come scrive De André in un'altra canzone dedicata appunto al popolo rom.

Cosa volevo dire, senza scriverlo esplicitamente o in maniera pedante e poco originale? Volevo semplicemente contrapporre a quest'ultima ondata di becero razzismo, di politici che fanno a gara in televisione a chi ha fatto sgomberare più campi nomadi, alla vecchia leggenda metropolitana degli zingari che rubano i bambini, uno stereotipo opposto, l'idealizzazione di una vita affascinante e libera, in contrapposizione alla società piccolo borghese. Non so se hai visto il film Into the wild, ma l'idea di fondo è la stessa anche se lì non c'è nessuno zingaro.

Hai ragione, non abito vicino a un campo nomadi. Sai, ora abito in Francia ma al confine con la Svizzera, un paese che può vantare l'invenzione del foglio di via per gli "Zeginer" (assemblea di Lucerna, 1471). Da queste parti, ancora più che altrove, si preferiscono di gran lunga i ladri in giacca e cravatta che agiscono sui mercati finanziari internazionali ai ladruncoli di strada.

Se poi vuoi davvero andare al di là di contrapposizioni manichee stile Hollywood tra "popoli buoni" e "popoli cattivi" e cercare di capire le ragioni culturali e sociali di questo "scontro di culture" ti consiglio l'articolo "Il vento e l'orologio".

Sono stato bravo? Getti la maschera ora?

Anonimo ha detto...

Grande Maso ... applausi da tutta la curva !!!

Sei il miglior radical chic di tutta l'Italia, la Svizzera e la Francia messe insieme !!!

Dici "non credo di essere molto bravo con le parole" ... non è vero ... e lo sai (sicuramente meglio di me visto l'orribile orrore linguistico)!!!
"Vecchia volpe" ... direbbe un nostro vecchio amico. "Brutto finocchio" .. direbbe un altro !!!

Comunque prima di rilevarti la mia vera identità ... anche il mio primo post era dettato da un "incazzarmi ancora con la coscienza offesa" (oltre che da uno scopo provocatorio ... è sempre bello quando il Maso si indigna !!!). Proprio il giorno prima, infatti, due rumeni (rom? non so) hanno accoltellato al viso (anche se non gravemente) il barista dove di solito andiamo a mangiare in pausa pranzo, che cercava di separarli da un cinese che stavano picchiando ... non ci vuole molto per immaginare che la moglie invitava tutti i clienti a votare Lega Nord ... come dargli torto?
E allora ho pensato che tra le tante responsabilità della sinistra italiana (intellettuale e non) c'è anche quella di non avere una seria politica di immigrazione, che penso dovrebbe basarsi su un semplice criterio di legalità ... se sei un delinquente devi andare in galera, che tu sia italiano o straniero (e invece hanno solo pensato a indultare). Lo schifo della politica di destra è lo specchio della pochezza della politica di sinistra in Italia ... come vedi sono il solito qualunquista !!!

Beh ... a questo punto ti ho già dato troppi indizi ... ti saluto dicendoti solo ... "Biagini finocchio" !!!

Ciao da L. e C. ... giovani sposi !!!

Maso ha detto...

Giovani sposi? E me lo dici così? dopo tutto questo tempo... :)

Resti come sempre un provocatore, vedo.

Beh su questa brutta storia del barista il punto che non mi piace è che qualifichi questo tizio che accoltella la gente come "rumeno". Intanto rumeno non c'entra nulla con rom, magari l'accoltellatore era... valacco... oppure poteva avere, come scrivono sempre i giornali, "un forte accento slavo", tralasciando il particolare che il rumeno è una lingua neolatina...

L'importante insomma è non generalizzare, trasformare il gesto di un singolo in una colpa collettiva, perché come scrive il sito Kelebek in questo bell'articolo:

"Non ne ho la minima prova scientifica, ma sono convinto che la percentuale dei criminali - cioè delle persone disposte a camminare sul cadavere del loro prossimo pur di guadagnare qualcosa - sia equamente diffusa tra tutti i popoli del mondo, e non sia per niente bassa. Mentre la regolarità dipende tutta dalla situazione della persona nella società. Se io sono un traduttore a Firenze, è irregolare da parte mia tirare fuori una pistola e fare il tiro a segno sui passanti. Se io invece sono un marine americano a Fallujah, mi darebbero una medaglia per la stessa azione"

E di questi pronti a camminare sul cadavere del loro prossimo pur di guadagnare qualcosa me ne viene in mente subito uno, che è pratese DOC.

Che ci vuoi fare? La moglie del barista non risolverà nulla votando Lega Nord, ma neanche votando Veltroni o Cioni e compagnia bella...

Spero di rivederci presto, è veramente uno scandalo che sia sempre quassù in questo paese piovoso...

Ciao dal tuo amico sempre più radical schick

Anonimo ha detto...

Proprio perché sei così sensibile, Masetti, e così attento alle parole, e molto poco ai fatti concreti, dovresti stare attento a come le usi e alle cose da cui prendi spunto per soddisfare la tua esigenza di esprimerti e di farti un'opinione, cosa che ti sta costando parecchio a quanto pare. A questo scopo ti consiglio di non ribattere con supponenza a chi si esprime col cuore, perché quelle del cuore sono sempre ragioni molto più importanti e significative di quelle che derivano da tutte le considerazioni che puoi fare su argomenti così complicati. O forse è questo il problema, pensi che la questione sia semplice, ovvia: il nero è sempre nero e il bianco bianco, chi può dire il contrario? Ora, noi andiamo a benzina, giusto? Le fabbriche che ci nutrono e costruiscono le nostre automobili, che ci danno da mangiare, i jeans, i pc e tutto quello che diamo per scontato lo abbiamo perché e solo perché ci sono quei brutti e cattivi degli americani che, per carità sempre per interesse, ci hanno liberato dalla Germania di Hitler, e che sono fissati con l'economia, ovvero al modo di sopravvivere in un mondo, quello in cui viviamo che pur con i dovuti passaggi evolutivi è rimasto ancora quello primitivo che era, dove tutti mi pare che si debbano fare un mazzo tanto per avere il loro pezzetto di cielo, giusto?
Sopravvivere o magari vivere, e magari bene, non ce lo meritiamo forse? Bush ha fatto i suoi interessi, è un petroliere, ha preso per il culo milioni di americani ed ha sulla coscienza migliaia di ragazzi morti. Per conseguenza, perché noi italiani storicamente siamo leccapiedi, dell'america, quello è morto in una missione del cazzo e bla bla bla. Secondo te il modo migliore di ricordarlo, non come militare o per quello che rappresentava, ma come ragazzo di 27 anni che è saltato su una bomba del cazzo, secondo te è quello di strumentalizzarlo per alimentare un'altra guerra, quella delle parole, la più pericolosa di tutte perché, come tu stesso dimostri, le parole possono ferire molto di più? E poi, scusa, non ti sembra un controsenso difendere si un ragazzo di 27 anni, ma sicuramente non uno come te, mi pare, date le scelte. Che te ne frega, scusa? O è meglio schierarsi a chiacchere che a fatti?! Il tuo problema credo sia esattamente questo: i ragionamenti portano, guarda caso alla contraddittorietà nei fatti pratici, prova a essere davvero coerente con tutto quello che pensi, vedrai che non è facile ma ti assicuro che sentirai sempre meno il bisogno di metterti in queste diatribe infinite e che non arrivano a niente se non alla considerazione amara che questo mondo fa schifo, comunque lo guardi, e che bisogna farsi portatori di pace in tutti i modi possibili, compreso quello delle parole che non sono innocue come credi tu. Con rispetto. Riccardo.

Maso ha detto...

Hai detto molte cose, Riccardo, e di queste non capisco quando scrivi quello che pensi davvero e quando stai cercando di fare una specie di caricatura.

Comunque ti posso solo rispondere che, ben lungi dal credere di essere coerente con tutto quello che penso (e chi lo è in fondo?) penso di avere comunque il diritto di esprimere le mie idee, anche se questa volta, lo ammetto, l'ho fatto in maniera provocatoria e volutamente scioccante. Ma a essere scioccante non è tanto la maniera che ho usato di presentare la vicenda, quanto la nuda verità una volta tolti i vari orpelli e sovrastrutture propagandistiche: qualcuno manda un ragazzo a morire in GUERRA per poi celebrarlo come eroe della PACE. Questa è l'ultima ipocrisia della nostra società perché i tanti che nei secoli sono stati mandati a scannarsi per gli interessi di quelli che se ne stavano comodi a guardare, venivano poi celebrati come eroi di GUERRA. Magra consolazione, dirai, certo, ma sembra che oggi le parole abbiano perso il loro significato. Come scriveva Orwell, "La guerra è pace".

Poi sulla storia degli Americani che ci hanno liberato, francamente non ne posso più. Firenze ad esempio è stata liberata per lo più dalle truppe marocchine, ma non ho mai sentito nessuno dire che dobbiamo essere grati in eterno al Marocco.

Tra le tante fabbriche che "ci danno da vivere" e con tanto spirito si prodigano per migliorare la nostra qualità di vita, vorrei ricordare ad esempio la ThyssenKrupp.

Con tutto il rispetto,
Lorenzo

Riccardo Venturi ha detto...

Lorenzo, ma tu continui a "rispettare" questa popo' di fogna umana? Sinceramente ti ammiro, anche scusandomi per un paio di interventi che ho rivolto all' "anonimo". Scusandomi ovviamente con te e per avere "invaso" momentaneamente il tuo blog, non certamente con quel povero mentecatto che non sa nemmeno quello che va cianciando. O vediamo se lo dà a me, però, di "radical schick"; c'è anche il caso che lo rimandi in culo, lui, le sue stronzate, il suo "vago razzismo" e quel merdoso i cui spermatozoi l'hanno messo al mondo. Con questo chiudo, ma accetta un consiglio da amico: a questa razzumaglia non va dato spazio. Ne hanno fin troppo, è ora di ricominciare a sbattergli sul muso qualche porta. Con la speranza anche di spaccargli qualche dentino.

Riccardo Venturi ha detto...

Ah, leggendo poi tutto il "thread" vedo pure che lo conosci, questo qui. Cazzarola, Lorenzo, e tu ci hai proprio dei begli amichetti, anche tu! :-) Ma visto che vi conoscete facciamo una cosina: la prossima volta che torni a Firenze, portamelo a fare conoscere questo tuo amicaccio, e vedrai che te lo riaggiusto un pochino io e gli fo passare la voglia di fare il "provocatore". Sinceramente, e torno a scusarmi, di questa gente non ne posso veramente più. Lungi da me dal dirti chi debba e non debba essere tuo amico e conoscente, sono cazzacci tuoi e se sta bene a te, va tutto bene. Per quel che mi riguarda, io un tipino del genere l'avrei bell'e "catechizzato" da un pezzo. Ma mi sa che se n'è accorto da solo.

Saluti.

Sempre tuo Riccardo Venturi
via dell'Argingrosso 65/C
50142 Firenze
tel.055/9060723
cell. 339/4723095

Maso ha detto...

Bisogna distinguere tra i due anonimi. Il primo si' lo conosco e ti assicuro che non e' come potrebbe sembrare in quel primo commento che ha mandato appositamente per provocarmi.

Quell'altro che invece ciancia di vigliaccherie varie invece non lo conosco manco per idea, per fortuna.

Comunque da internet ho imparato che la gente può essere diversa dall'impressione parziale che si ha leggendo quello che scrive, per questo cerco di rispondere con civiltà a tutti finché stanno nei limiti di una minima educazione.

Riccardo Venturi ha detto...

Mah, senti, non so che dirti. Forse sono fatto a modo mio, e sicuramente lo sono; ma se a me un mio amico o conoscente m'avesse mandato sul mio, di blog, un commento del genere per "provocarmi", lo avrei mandato in culo allo stesso modo di quando era ancora anonimo. Perché, anche ammettendo che sia vero quel che dici e che il tizio "non sia come appare", ha semplicemente fatto una cosa immensamente stupida, senza motivo, gratuita. Come del resto considero ogni tipo di cosiddetta "provocazione". E' pur sempre vero che c'è gente che se ne pasce, ma è e resta un'emerita stronzata. Come del resto una discreta massa di stronzate e di piattitudini il tuo amico dice anche quando si "rivela" (o quasi) e si mette a fare il "serio". Perdonami ma io sono abituato a dire sul muso quello che penso, di cose e persone.

Per il resto puoi avere magari anche ragione tu, e comunque di quel che dico e scrivo mi assumo la responsabilità diretta, anche se "ospite" su un blog altrui. Ad ogni modo, alla cosiddetta "urbanità" e "civiltà" preferisco sempre i modini del Vernacoliere. Saranno meno "civili urbani", ma almeno non sono fraintendibili. Questo per quel che mi riguarda; ma del resto, come ben sai, non mi ritengo per nulla un "portatore di pace", ma di lotta. A me 'sta "pace", devo dirtelo, sta sempre di più sul cazzo. Risaluti.

Anonimo ha detto...

Facciamo a chi ce l'ha più grosso, vedo... Prima cosa vorrei dire a Venturi che il mondo è pieno di gente che alza la voce, che si è rotta il cazzo della pace e non ragiona, altrimenti non ci sarebbe la guerra e tutte le altre forme di non rispetto della persona, che sono molte, compreso quello verso le opinioni. Essere convinti di aver ragione vuol dire anche essere convinti che chi la pensa diversamente ha torto, è esattamente in questo che consiste la mancanza di rispetto. Poi, Masetti, anche se rispondi educatamente e civilmente (senza fra l'altro riflettere su quello che gli altri hanno da dire e a proposito scusa per averti insozzato il blog con un'opinione diversa dalla tua, credevo fosse a questo che dovesse servire un blog, altrimenti sa tanto di censura...) è facile mettere insieme un bel mosaico coi soli pezzi che combaciano, magari limandoli un po' per farli entrare meglio. Nel momento in cui però prendi una foto di una persona reale e la sbatti a icona del tuo pensiero immaturo, poco riflessivo e antiquatatamente rivoluzionario, e a questo punto viene da dire anche a me radical chic, per quello che significa, non puoi non aspettarti di non ricevere critiche perché come dice il tuo amico e come tu stesso hai messo nella risposta al mio post il primo che ha stupidamente provocato, e questo è un eufemismo, sei stato tu con quell'articolo di pessimo gusto e seppur condivisibilissimo in linea di principio totalmente infelice e inpassabile sotto tutti i punti di vista. Quindi no, nessuna caricatura, per risponderti, e per dirla chiaro come piace a Venturik, io mi andrei davvero a nascondere te e il tuo amico. Tranquillo, per quanto mi riguarda è l'ultima volta che capito qui. Riccardo.

Maso ha detto...

C'è un problema di fondo in questa discussione: l'italiano.
Dove sei andato a scuola? da Alberto Tomba?

Riprova ancora. Un consiglio: frasi brevi, soggetto, verbo, complemento oggetto. Oppure non riprovare, vuol dire si farà a meno di discutere.

Anonimo ha detto...

Almeno il tuo amico è più onesto a rivelarsi subito per quello che è invece di fare l'illuminato per poi nascondersi dietro le cazzate!

Maso ha detto...

Comunque cosa voglio risponderti almeno per quanto riguarda una parte dove, dopo aver letto tre volte, ho forse capito quello che vuoi dire.

Hai detto che se avessi scritto la stessa cosa senza metterci la foto di una "persona reale", l'articolo sarebbe stato "passabile"? (ma che vuol dire passabile? passabile dalla censura?).

Certo, perché senza mettere la foto ci si potrebbe dimenticare che l'"eroe" morto era una persona (e pure reale). Far notare questo e' veramente "di pessimo gusto", vero?

E allora dimmi, chi e' l'ipocrita, tu o io?

Anonimo ha detto...

C'è una bella differenza fra il non capire e il non voler capire e tu la conosci bene. Salva la faccia, tanto c'è poco da salvare. Foto o non foto chi le tragedie meritano solo silenzio e rispetto. Se non lo capisci sono cazzi tuoi.

Anonimo ha detto...

Io scriverò male in italiano ma è interessante, ora che lo noto, che tu abbia bisogno di chiarire il fatto che c'era bisogno della foto per far vedere che era una persona reale, ma dai, e io che pensavo che i morti in guerra non fossero persone... Allora mi viene un dubbio: quando non ci sono le foto i morti sono un po' meno morti? Che mente contorta. Ti sei arrogato il diritto di prendere l'immagine di una persona e infangarla, per poi dire "scusatemi", io non lo accuso di niente. Cresci, va, che è meglio!!!

Maso ha detto...

Certo che sei buffo... cerca di rovesciare il ragionamento: se non mettevo la foto allora non era morto?

Certo che i morti sono morti lo stesso ma finché rimangono solo numeri (tipo: quanta gente abbiamo ammazzato tra noi e i nostri alleati americani in Afghanistan? quante foto hai visto sui giornali di questi morti?) e' più facile ignorarli.

Infatti mettendo la foto si scatenano le polemiche, sarà un caso?

Anonimo ha detto...

Se non si sa il numero è perché non è possibile contarti tutti e di sicuro non vedrai mai le foto perché la verità è che la gente non vuole vedere. Certo che è più facile ignorarli, ma allora qual'è la risposta? Emergency e tutti quelli che fanno concretamente qualcosa, non le polemiche sterili. Per chi non ha bisogno di stimolarsi la coscienza ogni tanto, magari solo per ricordarsi di quanto è fortunato, contati o no non sono mai solo numeri, ma, scusa se te lo dico, nel tuo caso invece di numeri o persone sembrano più un pretesto per dire qualcosa che è assolutamente inutile: viviamo in un mondo ingiusto, e ancora lì siamo. Facciamo qualcosa? Sfoghiamo la nostra rabbia contro qualcuno davvero o ci limitiamo a cercare parole sempre più belle per descrivere lo schifo più assoluto, in un pensiero autorefenziato, narcisista e fine a sé stesso? Io non so cosa fai tu, se ti piace scrivere vai là, documenta personalmente e riporta. L'ultima è una domanda per me o a te stesso?

Anonimo ha detto...

amen, fratello. parole sante. (ma sante davvero non come quelle della papessa Ratzy)