06 maggio 2006

Ricetta per fare un eroe

«Sono scosso, profondamente addolorato. Desidero esprimere ai familiari e ai parenti dei nostri due alpini il mio più profondo cordoglio. Tutti i milanesi si stringono idealmente intorno alle bare di questi nuovi eroi della pace»
(Gabriele Albertini)
Manuel Fiorito, 13 febbraio 1979-5 maggio 2006
Manuel Fiorito, 13 febbraio 1979-5 maggio 2006
RICETTA PER FARE UN EROE
(Reinaldo Ferreira)

Prendere un uomo
fatto di niente, come noi,
e di grandezza naturale.
Impregnargli la carne,
lentamente,

D'una certezza acuta, irrazionale,
intensa come l'odio o la fame.
Poi, quasi alla fine,
agitare uno stendardo
e suonare una tromba...

Si serve morto.

Receita para fazer um herói

Tome-se um homem,
Feito de nada, como nós,
E em tamanho natural.
Embeba-se-lhe a carne,
Lentamente,

De uma certeza aguda, irracional,
Intensa como o ódio ou como a fome.
Depois, perto do fim,
Agite-se um pendão
E toque-se um clarim...

Serve-se morto
(Traduzione dal portoghese di Riccardo Venturi)

PS: Mi fanno notare che da questo post si potrebbe dedurre che io accusi il povero Manuel Fiorito di essere "impregnato di odio".
La poesia però dice di una certezza acuta, irrazionale INTENSA COME l'odio o COME la fame. L'eroe della poesia non è quindi stato impregnato d'odio, ma di una certezza irrazionale. La certezza irrazionale è che esistano le "missioni di pace militari". E di questa certezza irrazionale chi decide di arruolarsi come volontario è certamente, in buona fede, impregnato. La colpa non è da imputare a lui ma, continuando con la metafora, ai cuochi!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Dovresti farti un grande e profondo esame di coscienza prima di pubblicare queste boiate. Almeno cambia la foto e metti qualcuno della tua parrocchia

Maso ha detto...

Mi dispiace, ma io non appartengo a nessuna parrocchia

Anonimo ha detto...

Tutto quello di cui era impregnata la carne di Manuel era un'acuta speranza di poter fare qualcosa di concreto per rendere migliore il mondo in cui vivono anche i benpensanti come te. VERGOGNATI. Ci sono poesie orribili e sono fatte per menti orribili o per gente che ha paura. Ci sono vite e gesti che valgono mille parole e restano in silenzio lasciando che gente come te le infami. Puoi esprimere tutte le idee che vuoi ma non farlo sulla pelle della gente vigliacco.

Riccardo Venturi ha detto...

No, no, Lorenzo, rimettiamo le cose a posto. Il vigliacco non sei certamente tu, che ti firmi con nome e cognome, metti la tua foto, ti fai riconoscere come tale nell'esprimere le tue idee. Il vigliacco, quello vero, è chi rimane anonimo per scrivere i suoi "accorati interventi" da povero coglione, che scrive "VERGOGNATI" in tutte maiuscole quando la cosa più opportuna che avrebbe da fare sarebbe infilarsi la sua, di vergogna, nel culo e impalarcisi. Leggile, le parole di questo anonimo vigliacco, l' "acuta speranza di fare qualcosa di concreto per rendere il mondo migliore" e tutte le cose del genere riprese pari pari dai giornaletti di regime. Non per niente dà alla poesia di "orribile"; la trova orribile perché è vera. Preferisce pascersi nel suo anonimo blablabla. E se anche fosse un amico o un parente di Manuel Fiorito, non cambierebbe assolutamente nulla. Quindi, Lorenzo, non te la prendere (e forse capirai meglio perché, in un certo sito che ben conosci, conduco una lotta senza quartiere contro i postatori anonimi, contro questi ectoplasmi che si coprono ben bene perché non avrebbero il coraggio nemmeno di tirare fuori il cazzo per pisciare). Non te la prendere, e su questi poveri vigliacchetti telematici spùtaci sopra, come faccio io. Saluti.

Riccardo Venturi
via dell'Argingrosso 65/C
50142 Firenze
tel. 055/9060723 - 339/473095