11 settembre 2008

La realtà e la sua rappresentazione

Ieri sera tornando a Firenze dopo aver assistito alla diretta video del primo fascio di LHC (in realtà niente di particolarmente spettacolare: si vedeva solo un flash su uno schermo) ho notato in prima pagina della Repubblica (cartacea) una foto dell'esperimento CMS con la didascalia l'acceleratore LHC.

Allora ho pensato alla profonda differenza tra la realtà e la sua rappresentazione. Lasciando stare i discorsi moralistici sull'incompetenza dei giornalisti vi propongo solo un esempio concreto che riguarda la categoria dei contadini svizzeri (quelli che come dicono i cartelloni pubblicitari a Ginevra mettent le turbo).


La rappresentazione della realtà (foto da Repubblica.it)



La realtà (foto da Nepero.net)

05 settembre 2008

Prima pagina dalla fine del mondo


Ieri Giacomo ha lanciato un contest: disegna l'homepage di Repubblica.it in caso di fine del mondo.
Mi ci sono impegnato anch'io ed ecco qui il risultato:



Clicca sopra per ingrandire

Una sola nota: le frasi di Ratzinger sono assolutamente vere. Ho aggiunto solo le due parole in corsivo: "e lo vediamo oggi".
Bisogna naturalmente citare gli altri partecipanti al contest: oltre a Giacomo anche Leonardo (uno dei migliori blogger italiani, mi dicono, che è quello che ha avuto l'idea per primo).
Nota tecnica: La pagina è stata opportunamente spostata su altervista per non sovraccaricare il server di prato.linux.
Che dire... è sempre stato il mio sogno riuscire a uccidere un server (Debian per giunta!) grazie a un picco d'accessi...

02 settembre 2008

A che ora è la fine del mondo?

I quattro cavalieri dell'ApocalisseAnd I heard as it were the noise of thunder.
One of the four beasts saying "come and see",
and I saw, and behold a white horse.

(Johnny Cash, The man comes around)


"Abbiamo ora in collegamento la famosa astrologa Margherita Hack..."

"Semmai io sarei astrofisica!!"

Il famoso siparietto tra Margherita Hack e una impreparatissima conduttrice televisiva la dice lunga sulla cultura media dei giornalisti, soprattutto quando si sfiorano gli argomenti scientifici.

Il fatto che si parli tanto dell'eventualità che il 10 settembre il mondo finisca risucchiato da un buco nero prodotto da LHC, è preoccupante. Finché ne parla Repubblica niente da stupirsi (a quando la protesta di quelle nude per fermare LHC?) ma la stessa notizia è finita in prima pagina anche su Le Courrier, che sembrava quasi un giornale serio (almeno rispetto alla concorrenza...).

Certo anche senza addentrarsi nei dettagli della confutazione della tesi del prof. Rössler (tesi che oltre a essere errata è anche contraddittoria!), un giornalista avrebbe potuto almeno leggere questo semplice ragionamento (e c'è pure la traduzione in italiano!):
L’LHC, come altri acceleratori di particelle, ricrea i fenomeni naturali dei raggi cosmici
in condizioni controllate di laboratorio, permettendo il loro studio in maggiore dettaglio. I raggi cosmici sono particelle prodotte nello spazio cosmico, alcune delle quali sono accelerate fino ad energie molto superiori a quelle dell’LHC. L’energia e la frequenza con le quali raggiungono l’atmosfera terrestre sono state misurate in esperimenti per più di 70 anni. Durante i passati miliardi di anni, la natura ha già prodotto sulla terra tante collisioni quante ne produrrebbero circa un milione di esperimenti LHC – eppure il nostro pianeta esiste ancora. Gli astronomi osservano un enorme numero di grandi corpi celesti in tutto l’universo, ognuno dei quali è colpito dai raggi cosmici. L’intero universo porta a termine ogni secondo più di 10 mila miliardi di esperimenti analoghi all’LHC. La possibilità di una qualsiasi conseguenza pericolosa contraddice quello che gli astronomi osservano – stelle e galassie esistono tuttora.
Se ancora questo non vi convince cercherà di farlo John Ellis in questo video.

Per la stessa ragione per cui i giornali ospitano ogni giorno una pagina dedicata all'astrologia, preferiscono dare risalto a queste notizie allarmistiche sensazionali.
Il problema è che parlare di quello che succederà veramente il prossimo 10 settembre potrebbe risultare molto più noioso. Dovrebbero spiegare infatti che verrà fatto circolare il fascio nell'acceleratore ad una energia ridotta e soprattutto senza collisioni! Si dovrebbe anche spiegare che l'11 settembre è un giorno festivo (si chiama jeûne genevois, anche se nessuno digiuna!) e tutti ne approfitteranno per fare il weekend lungo. Quindi subito dopo la grande inaugurazione tutto il CERN sarà... in vacanza per quattro giorni.

PS. Giacomo mi ha battuto sul tempo e, non contento di arrivare secondo, gli ho anche rubato l'idea dei quattro cavalieri dell'Apocalisse. Sembra che chi lavora al CERN si senta moralmente tenuto ad esprimersi sull'argomento...