28 agosto 2007

Powers & Supplies: 4. Laurent Varrin e l'Ultima Crociata

"L'archeologia si dedica alla ricerca dei fatti. Non della verità.
Se vi interessa la verità, l'aula di filosofia del professor Tyre è in fondo al corridoio."
(Henry Jones)

"E mentenan... le redòtscilìpepèr", annunciava il dee-jay dalle casse dell'auto dell'ispettor Varrin. Aveva sintonizzato la radio su Europe 2 ("que du rock, que d'la pop") per entrare nello spirito adattto al grande evento che stava per raggiungere : l'hardronic festival, un concerto organizzato dal music club del CERN. Gli avevano anche spiegato perché il nome era particolarmente divertente: si trattava di un gioco di parole tra hard, come in hard rock, e hadronic, cioè adronico. Gli adroni sono una famiglia di particelle subatomiche, precisamente quelle sentono la forza nucleare forte tipo i protoni o i neutroni, ma anche i mesoni, mai dimenticarsi dei mesoni.

Aveva imparato i nomi di queste particelle in un libro di Martinus Veltman. Pur non capendo niente della fisica, questi nomi esercitavano su di lui un fascino particolare, più per il suono che per la loro essenza: adroni, barioni, nucleoni, leptoni, gluoni, gravitoni, bosoni, fotoni, iperoni, fermioni, barioni esotici... si divertiva a inventare i nomi di nuove particelle come i fattoni, i mormoni, i gettoni, gli svarioni...
La cosa più divertente, comunque, era il nome del campo da softball dove si svolgeva il festival: l'Higgs field. L'ispettore era sempre più convinto di essere capitato in una gabbia di matti con un senso dell'umorismo incomprensibile alle persone comuni.

L'evento dell'anno era il ritorno all'attività live di un famoso gruppo femminile, Les Horribles Cernettes, che cantava canzoni con testi incentrati sulla fisica delle particelle e melodie tipicamente anni '60. Qualcuno si era degnato anche di spiegargli perché il nome del gruppo faceva ridere: l'acronimo LHC (un TLA, si noti bene!) era lo stesso del nuovo acceleratore (il Large Hadron Collider). L'ispettore aveva sorriso per cortesia.

Girò a destra ad una rotonda e raggiunse il sito di Prevessin, in piena campagna francese. Per mimetizzarsi nell'ambiente aveva abbandonato giacca e cravatta, optando per una tenuta estiva con pantaloncini al ginocchio, maglietta di colori sgargianti, sandali e... calzini. Nonostante fosse luglio, un cielo nero annunciava un prossimo temporale, che avrebbe potuto trasformare il festival in una Woodstock senza Jimi Hendrix. Guardando preoccupato il cielo, Varrin raggiunse il palco dove un primo gruppo stava già suonando.

Hardronic Festival

Scorse Giovanni, lo studente della safety commision che aveva scoperto il cadavere. Stava chiacchierando con un tizio che aveva tutta l'aria di essere tedesco. L'ispettore si avvicinò senza essere notato, il nuovo look lo rendeva praticamente irriconoscibile.

"Yes, sure. I know many Italian songs. Italian music is very good for parties. Tizzianno Ferro, for example."
"Tiziano Ferro. Noooo... but that is terrible italian music"
"No, no... it is very good, because you Italian people, you go to Rimini and drive your big cars with this music for parties... FELICITÀ lallalallalla lallallallalla la FELICITÀ... and all the very beautiful italian girls come with you to the beach."
"Sie... ven via Konrad... Al Bano e Romina? che tu mi racconti!?! con quella... al massimo... tu rimorchi le nonne!"
"What did you say? What do you mean?"
"I just said that this is not the music for young people in Italy..."
"No? really? Das ist unglaublich! Unglaublich, unglaublich!"


Unglaublich. Quella parola dal suono così sinistro spaventò l'ispettore. Non aveva dimenticato i robottini del gioco da tavola sparsi sulla scena del delitto: formavano la stessa, inquietante parola. Doveva tener d'occhio quel tipo.

"Buonasera, ispettore. Anche lei è un fan del gruppo più friki dell'universo?"
"Per favore, professor Garrigs, non mi faccia scoprire. Sto cercando di passare inosservato. Il gruppo più...?"
"Più friki. È un'espressione spagnola... un friki è uno appassionato della tecnologia a livelli maniacali, che fa battute che si possono capire solo conoscendo i comandi UNIX, tipo cd pub/ more beer, ha le magliette con le equazioni di Maxwell, sa a memoria le canzoncine degli anime in giapponese senza sapere una parola di giapponese..."
"Immagino che qui la percentuale di friki sia insolitamente alta..."
"Certo. Vede questa folla? Fanno finta di ballare su Because the night ma in realtà stanno aspettando tutti le hit delle cernettes, tipo You quark me up..."
"Professore, mi dovrebbe aiutare a trovare il significato di una parola misteriosa che probabilmente deve essere interpretata misticamente utilizzando un riferimento biblico o cabalistico..."
"Non scherziamo, ispettore! Sono uno scienziato, non un rabbino!"
"Sì ma non mi dica che è uno di quei materialisti che non sono affascinati dall'occultismo e dal misticismo? La scienza ha già spiegato tutto, secondo lei?"
"Diciamo che ci stiamo lavorando."
"Oppure è uno di quelli che si accontenta delle verità ufficiali? Per esempio, dato che sto approfondendo la lettura di Dan Brown, ha mai sentito parlare del vangelo apocrifo di Filippo? Dove è scritto che la compagna del Salvatore è Maria Maddalena e che Cristo la amava più di tutti gli altri discepoli e soleva spesso baciarla sulla bocca? Forse anche qui al CERN, per spiegare questo delitto, dobbiamo andare al di là della verità ufficiale, e scoprire qual è il vero scopo per cui stanno costruendo questo acceleratore..."
"Guardi, se le piace tanto il genere dei Vangeli alternativi, invece di leggere i libracci di Dan Brown, le consiglio Il Vangelo secondo Gesù Cristo di Saramago."
"Sara Mago? Mai sentita. Comunque non credo che le donne siano capaci di scrivere dei bei thriller. A parte Agatha Christie, naturalmente..."
Una delle Cernettes si avvicinò ai due intervenendo nella discussione
"Scusatemi, signori intelletualoidi, ma il mio vangelo alternativo preferito è Jesus Christ Superstar!", e attaccò la canzone della Maddalena,
I don't know how to love him.
What to do, how to move him.
I've been changed, yes really changed.
In these past few days, when I've seen myself,
I seem like someone else.

I don't know how to take this.
I don't see why he moves me.
He's a man. He's just a man.
And I've had so many men before,
In very many ways,
He's just one more.
"Che voce! Brava!"
"Sì il mio sogno è cantare nei musical, ma per ora mi devo accontentare di fare il balletto di Big Bang! Scusatemi, devo andare a prepararmi, tra poco tocca a noi."

"Ma da quanto tempo è che suonano queste Cernettes?"
"Dai primi anni '90, me lo ricordo bene il mio primo concerto, ispettore. Successe che le fidanzate di alcuni fisici, stanche di aspettare a casa i loro ragazzi che passavano tutte le notti nelle sale di controllo degli esperimenti di LEP, decisero di mettere in piedi un gruppo doo-wop"
"Che cos'è il LEP?"
"Il Large Electron-Positron Collider. Era l'acceleratore che c'era prima di LHC. Pensi, doveva entrare in funzione il 14 luglio del 1989 per il bicentenario della Rivoluzione Francese. La Francia aveva speso una montagna di soldi per accelerare la partenza dell'acceleratore, scusi il bisticcio, in modo che fosse pronto proprio quel giorno. E in effetti il 14 luglio tutto partì!"
"Grandioso!"
"Sì, per il tempo necessario ad accorgersi che non funzionava un accidente. Si mormora che il fascio fosse bloccato da una lattina di birra incautamente dimenticata da qualche tecnico proprio sulla traiettoria degli elettroni... e così tutto fu rimandato di qualche mese. Per quanto riguarda LHC non c'è nessun anniversario particolare da celebrare il giorno dell'inaugurazione, contiamo comunque di farcela prima del trecentenario della Rivoluzione..."
"Quindi queste ragazze iniziarono a cantare..."
"Sì, ma il colpo di genio furono i testi. Roba esilarante per i fisici ma incomprensibile a tutti gli altri. Lo vede quel signore alle tastiere che urla in italiano in direzione del mixer? È Silvano, la mente del gruppo. Un cuore da metallaro, ma è lui che scrive testi e musiche."

Les Horribles CernettesEd ecco che il concerto tanto atteso cominciò. Insieme alle prime note arrivarono anche le prime gocce di pioggia. Incuranti dell'acqua, centinaia di fisici si accalcavano vicino al palco mentre le Cernettes cantavano Collider.
You say you love me but you never beep me
You always promise but you never date me
I try to fax but it's busy, always
I try the network but you crash the gateways
You never spend your nights with me
You don't go out with other girls either
You only love your collider
Non era il momento di lasciarsi distrarre dalla musica: doveva tenere d'occhio quel Konrad, il tedesco sospetto che aveva pronunciato la parola incriminata. Eccolo, era lì sotto il palco che ballava. Ormai la pioggerellina si era trasformata in un temporale estivo in piena regola e Varrin rimpianse la scelta dell'abbigliamento casual da scienziato trasandato. Era ormai vicino a Konrad ed in una pausa riuscì ad ascoltare un frammento di conversazione.
"...poi quando hai racimolato abbastanza soldi dai contadini in Europa puoi partire per le Crociate e quindi vai... vai in Palestina, e inizia la parte più interessante perché devi muovere le navi e stare attento ai pirati e quando..."
In quel momento il gruppo ricominciò a suonare e la folla che ballava spinse lontano l'ispettore. Quando finalmente riuscì ad avvicinarsi quello che sentì lo lasciò senza fiato
"...e devi trovare il Santo Graal. Chi trova il Graal vince...".
Il Santo Graal? Un tedesco che cerca il Santo Graal? L'ispettore conosceva bene, e da fonti più ben attendibili di Indiana Jones e l'ultima crociata, la leggenda secondo cui il fine dei nazisti non sarebbe stato lo sterminio della razza ebraica, ma che quello fosse solo un mezzo per arrivare al vero Scopo: il Graal. Nella mente dell'ispettore si profilò un'ipotesi bizzarra (ma non dimentichiamo che aveva deciso di procedere secondo la legge dei grandi numeri!). Evidentemente (?) un gruppo di superstiti nazisti rifugiati in Argentina aveva deciso di continuare la ricerca dopo la morte del Grande Capo e aveva addestrato una nuova generazione di giovani SS in incognito pronte a tutto. Probabilmente aveva spedito una squadra al CERN, dove l'acceleratore avrebbe creato una specie di varco spazio-temporale per tornare indietro nel tempo. Tutti sanno che andare più veloci della luce vuol dire muoversi all'indietro nel tempo. L'ispettore, digiuno di relatività, ragionava così: se i due fasci di protoni vanno entrambi alla velocità della luce, quando si scontrano è come se andassero al doppio della velocità della luce, quindi grazie all'acceleratore i neonazisti avrebbero potuto ritornare al tempo delle crociate e, sfruttando le tecnologie moderne, conquistare Gerusalemme, uccidere i Mori, un po' di ebrei (tanto per non smentire il loro ruolo di nazisti) ed infine arrivare al luogo dove era custodito il Graal, che avrebbe donato loro la Vita Eterna e il Dominio dell'Universo.
Ma qualcuno li aveva scoperti e loro erano stati costretti a uccidere quella povera donna. Avevano lasciato la loro parola d'ordine come segnale per i camerati. Unglaublich era probabilmente un nome in codice per "ricerca del Graal".

Eccolo ancora, il pericoloso neonazista. Cosa fa? Si traveste? Vuole salire sul palco con un costume da Albert Einstein. Si mettono nei panni del nemico ebraico, per confondere le acque, questi farabutti! L'ispettore sentì su di sé il peso di una responsabilità epocale. Non si trattava di risolvere un banale caso d'omicidio, qua era in gioco il destino dell'intera umanità. Se il Santo Graal finiva nelle mani dei nazisti, le armate delle tenebre avrebbero marciato su tutta quanta la terra. Eccolo, è salito sul palco e balla travestito da Einstein. Cosa avrà in mente? devo fermarlo.

un pericoloso neonazista sul palco delle Cernettes

L'informatico Silvano De Gennaro sentì l'odore di carne bruciata. Era la sua. Scocciato, imprecò in italiano, poi smise di suonare, alzò gli occhi dalla tastiera e guardò nella direzione dalla quale era partito il colpo. Vide un energumeno in pantaloncini corti, bagnato fradicio, con in mano una pistola. Stava urlando: "Fermo, mani in alto! Polizia! So chi sei, porco nazista. Levati quella maschera!". Quel cretino di poliziotto aveva sbagliato mira e l'aveva colpito di striscio al polpaccio. Con un balzo si gettò sull'ispettore, lo disarmò, lo butto a terra e gli urlò in faccia: "Vatt a' fa nu giair 'mmezz o vurgh", che in dialetto molfettese significa "Va' a farti un giro sul porto", cioè, come si direbbe in Toscana, "levati da tre passi ch'è meglio!".

(4 - continua...)

Ancora una volta ribadisco che le somiglianze tra i personaggi del racconto e persone realmente esistenti sono quasi completamente casuali. Silvano De Gennaro, invece, esiste davvero. Se per caso finisse su questo sito (le vie di google sono infinite) mi scuso per averlo usato come personaggio (però gli ho fatto fare una bella figura) ma in quanto persona quasi famosa non avrebbe avuto senso cambiargli il nome

24 agosto 2007

Bombe Spagnole

C'è gente che viaggia e vede solo quello che gli passa davanti agli occhi. Quelli che andando in vacanza in Costa Brava alla fine degli anni '70 vedevano le discoteche, il mare, le ragazze. Ci sono altri che non si limitano al presente, ma vedono anche quello che in quegli stessi luoghi è accaduto anni ed anni prima. Come Paolo Rumiz, che riesce a ripercorrere il viaggio di Annibale a distanza di più di duemila anni.

Joe Strummer apparteneva alla seconda categoria, e durante la classica vacanza in una Spagna appena uscita da una lunga dittatura e che cercava di dimenticare gli orrori del passato piuttosto che conservarne la memoria, scrive per i suoi Clash una canzone in cui le immagini della guerra civile di quarant'anni prima sembrano riaffiorare nei luoghi segnati da battaglie di altri tempi. La canzone si intitola Spanish Bombs e viene pubblicata nel capolavoro dei Clash, London Calling, del 1979.

London Calling

Canzoni spagnole in Andalusia,
i luoghi dove si sparava nei giorni del '39
Vi prego lasciate la finestra aperta
García Lorca è morto e sepolto

I giorni del '39 sono quasi la fine della guerra civile, che si concluderà quell'anno con la vittoria dei fascisti di Francisco Franco. Federico García Lorca, il poeta andaluso aperto sostenitore della causa repubblicana, era stato fucilato tre anni prima e il suo corpo gettato in una tomba senza nome nei dintorni di Víznar e Alfacar, vicino Granada.
Fori di pallottole sui muri del cimitero
Le auto nere della Guardia Civil
Bombe spagnole sul Costa Rica
Stasera sto volando su un DC10
Ma chissà cosa c'entra il Costa Rica, che nella guerra di Spagna non ebbe nessunissimo ruolo, forse semplicemente Strummer vuole alludere alla ricchezza della costa spagnola. Intanto sta tornando a casa su un DC10 (un modello moderno, nello spazio di un verso si fa un salto di quarant'anni). Si insinua un parallelo con un altro ritorno a casa: quello degli inglesi che avevano combattuto per la Repubblica, uno su tutti George Orwell che scrisse il celebre Omaggio alla Catalogna.

Arriva il famosissimo ritornello in quella specie di spagnolo con tipico accento british, sul cui significato generazioni di fan si sono scervellati. La mia idea è che Strummer abbia messo nel ritornello le uniche parole di spagnolo che aveva imparato, che non a caso erano "te quiero" e "mi corazón"...
Bombe spagnole, yo te quiero infinito
Yo te quiero, oh mi corazon
Bombe spagnole, yo te quiero infinito
Yo te quiero, oh mi corazon

Settimane spagnole nel mio casinò-discoteca
I combattenti per la libertà morirono sulla collina
Cantavano "Bandiera rossa" e indossavano quella nera
Ma dopo morti, ci fu Mockingbird Hill
La famosa foto di Robert Capa

Mentre Joe si diverte e balla (un punk che va in discoteca?? tradimento!) pensa ai combattenti caduti per la libertà. Erano anarchici, probabilmente, visto che indossavano la bandiera nera anche se cantavano Bandiera Rossa. Ma dopo che hanno combattuto e perso la guerra cosa rimane? Mockin' Bird Hill, una canzone pop degli anni '50. Abbandonata quasi completamente ogni resistenza contro il franchismo, nel dopoguerra la Spagna si adagiava sul nuovo stile di vita consumista e superficiale. Le discoteche erano fiorite numerose negli anni '60 sulla Costa Brava, nascondendo, sotto la facciata "imbecille e vacanziera" stile Rimini, una realtà di repressione e povertà.
Una volta a casa, gli autobus bruciarono
La tomba irlandese fu bagnata di sangue
Bombe spagnole distruggono gli hotel
La rosa della mia señorita è stata troncata in boccio

Gli ex combattenti irlandesi nella guerra di Spagna (un'intera brigata internazionale era venuta a combattere dall'Irlanda) trovarono al loro ritorno una nuova guerra civile ad aspettarli: la violenza dell'esercito britannico in Irlanda del Nord e il terrorismo dell'IRA. Le bombe che distruggono gli hotel potrebbero anche essere quelle dell'ETA.
Le colline risuonano di "Free the people"
oppure sento gli echi dei giorni del '39?
Trincee piene di poeti, l'esercito di straccioni
che puntava le baionette per combattere quelli di fronte

Bombe spagnole martellano la provincia
Sto sentendo musica da un altro tempo
Bombe spagnole sulla Costa Brava
Stasera sto volando su un DC10
Sicuramente tra i volontari della quinta brigada qualcuno avrà intonato "Free the people", una famosa canzone repubblicana irlandese i cui echi quarant'anni dopo risuonano ancora tra le colline e nella mente del cantante, affascinato da un esercito di poeti in cui tanti intellettuali si arruolarono volontari.
Un esercito tragicamente sconfitto, grazie alle divisioni della sinistra e ai crimini degli stalinisti contro i compagni che avevano combattuto al loro fianco, e grazie all'appoggio determinante del governo fascista italiano che schierò 50.000 soldati in aiuto dei falangisti. Se in quei tristi giorni non ci fossero stati degli italiani anche dall'altra parte, non potremmo alzar gli occhi davanti a uno spagnolo, scriveva nel 1965 don Lorenzo Milani.

Un grande pezzo, una brillante lezione di storia a ritmo di punk!

La traduzione è ovviamente di Riccardo Venturi, tratta (altrettanto ovviamente) dalle Canzoni contro la guerra.

16 agosto 2007

Pecore nere

L'UDC, quello svizzero, è - se possibile - peggio dell'UDC italiano di Casini & Co. Come dice il nome (Unione Democratica di Centro) una volta era un partito moderato, piccolo e fondamentalmente innocuo, come fondamentalmente innocua e noiosa è solitamente la politica svizzera. Poi è arrivato un imprenditore multimiliardario, tale Cristoph Blocher, si è messo alla testa del piccolo partito, lo ha spostato su posizioni di estrema destra, isolazioniste, razziste e xenofobe, e l'ha magicamente fatto diventare la forza politica di maggioranza a livello nazionale.

L'ultima trovata dell'UDC è una campagna (propaganda?) per sostenere una proposta di legge "popolare" per "mandare a casa i delinquenti stranieri". Niente di nuovo, in Italia abbiamo un partito che vive esclusivamente di questo tipo di propaganda razzista, di zingare che rapiscono i bambini e rumeni violentatori.
La parte interessante è l'iconografia scelta nei manifesti dell'UDC che infestano anche le strade di Ginevra: tre pecore bianche che espellono, a calci nel sedere, la pecora nera, naturalmente orribile e responsabile di tutti i mali del mondo, fuori dalla Svizzera. Il tutto ovviamente per avere "più sicurezza".

Pour plus de sécurité

Come commenta Oscar Tosato, presidente di SOS Racisme a Losanna:

Ancora una volta il messaggio è "qualcuno è diverso per il colore della pelle". Ancora una volta si dice: chi fa qualcosa di male lo fa perché nero.
Analisi anche condivisibile, ma molto parziale, perché la pecora nera simboleggia in realtà ogni persona che sia diversa, per qualunque motivo, dai canoni e dagli standard dell'UDC. Chi non è bianco, cristiano, svizzero, in buona salute, abile al lavoro, è una persona non gradita che va buttata fuori al più presto così che gli elettori dell'UDC, un gregge di pecore bianche che belano dietro al potente di turno, possano dormire sonni tranquilli.

Ma c'è una speranza: la pecora nera è anche il simbolo della resistenza, la mascotte di quelli che non si allineano alla maggioranza. Vaffanculo alla maggioranza, come diceva il Benigni, quella maggioranza che sta recitando un rosario di ambizioni meschine, di millenarie paure, di inesauribili astuzie...
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!

Prima di morire però, tutte le pecore nere, insieme alle altre pecore di tutti i colori, si potrebbero mettere d'accordo e tirare un gigantesco e salutare calcio in culo all'UDC!

Pour plus de diversité
Riferimenti: Il blog del giornalista Alain Hubler