28 giugno 2007

Telefonata da lontano

Lo so che tutti state aspettando la terza puntata del romanzo ambientato al CERN... In attesa dell'ispirazione, ecco una vecchia canzone di Tom Waits. Le canzoni veramente belle sono tutte tristi. Le canzoni allegre al massimo possono essere carine, divertenti... Questa è bellissima e tristissima. Fa parte del primo album di Tom Waits, Closing Time, del 1973.

Tom Waits 1973
MARTHA

Centralinista, per favore il numero
sono passati tanti anni
Riconoscerà la mia vecchia voce
mentre trattengo le lacrime?
Pronto, pronto, sei Martha?
parla il vecchio Tom Frost,
è una telefonata interurbana
non preoccuparti del costo.
Perché sono quarant'anni forse più,
ora Martha per favore cerca di ricordare,
Troviamoci a prendere un caffè
e parleremo di tutto.

Ed erano i giorni di rose,
poesia e prosa e Martha
avevi solo me ed io avevo solo te
Non c'era nessun domani
avevamo impacchettato i nostri dolori
e li avevamo messi da parte per un giorno di pioggia.

E mi sento tanto più vecchio ora,
e anche tu sei più vecchia,
Come sta tuo marito?
e i ragazzi?
sai che anch'io mi sono sposato?
Per fortuna hai trovato qualcuno
che ti ha fatto sentire sicura,
perché eravamo così giovani e stupidi,
adesso siamo maturi.

Ed erano i giorni di rose,
poesia e prosa e Martha
avevi solo me ed io avevo solo te
Non c'era nessun domani
avevamo impacchettato i nostri dolori
e li avevamo messi da parte per un giorno di pioggia.

Ed ero così impulsivo,
credo di esserlo ancora
E allora tutto ciò che veramente importava
era che ero un uomo.
Penso che non fossimo fatti
per stare insieme
E Martha, Martha,
ti amo, non capisci?

Ed erano i giorni di rose,
poesia e prosa e Martha
avevi solo me ed io avevo solo te
Non c'era nessun domani
avevamo impacchettato i nostri dolori
e li avevamo messi da parte per un giorno di pioggia.

E mi ricordo delle sere tranquille,
quando tremavo accanto a te...

23 giugno 2007

Un uomo ricco e raffinato

"Mi scusino se nella foga del discorso mi sono dimenticato di presentarmi. Ecco il mio biglietto da visita, il passaporto, e l'invito a venire a Mosca per una consulenza" disse gravemente lo sconosciuto fissando i due letterati con lo sguardo pungente.
(da Il Maestro e Margherita di di Mikhail Bulgakov, traduzione di Milly de Monticelli)

Mick Jagger registra "Sympathy for the devil"

In fondo gli Stones erano dei bravi ragazzi che volevano solo divertirsi. Spesso però venivano accusati di essere "corruttori della gioventù" e satanisti. Alcuni gruppi religiosi statunitensi, intuendo che in "Let's spend the night together" Jagger non proponeva di passare una serata ad approfondire la lettura di Sant'Agostino, avevano lanciato un vero e proprio anatema contro il gruppo. I media continuavano a presentarli come "l'incarnazione del male" tanto che alla fine i bravi ragazzi si convinsero che potevano cavalcare l'onda e giocare a fare la parte di Lucifero.

Sympathy for the devil (da "Beggar's Banquet", 1968), la canzone scritta quasi per confermare queste accuse, è diversa dalla maggior parte delle canzoni rock. Con le dovute eccezioni di chi proviene dal folk come Dylan o Springsteen, i testi dei pezzi rock in genere parlano di amore o di sesso, qualche volta di musica. Ma stavolta siamo di fronte a qualcosa di completamente diverso: Belzebù che parla in prima persona!

Anche l'arrangiamento è particolare. Dimenticato per una volta il classico 4/4 tipico del rock'n'roll, gli Stones si cimentano con un ritmo samba piuttosto complesso. Niente chitarra ritmica, un basso in primo piano eccezionalmente suonato da Keith Richards, il chitarrista, invece che da Bill Wyman. Ad ogni strofa, nuovi strumenti sempre diversi si aggiungono creando un climax irresistibile.

Ma è il testo a fare la differenza. E, come nel riferimento letterario - Il Maestro e Margherita di Mikhail Bulgakov, nel quale il diavolo si aggira, con il nome di Woland, nella Mosca degli anni '30 - ecco che Lucifero entra in scena da vero gentleman:
Vi prego concedetemi di presentarmi
Io sono un uomo ricco e raffinato.
Sono stato in giro per tanti e tanti anni
Ho rubato anima e fede di molti uomini.
Ero presente quando Gesù Cristo
Ebbe il suo momento di dubbio e sofferenza
Ho voluto essere del tutto sicuro che Pilato
Si lavasse le mani e segnasse il suo destino

Woland

Una scena da "Il Maestro e Margherita" (adattamento per la televisione di Vladimir Bortko)

Sì, certo, c'è il gioco di fare la parte del diavolo e di scherzare con la vecchia favola del rock satanista, come fecero anni dopo i Litfiba con El Diablo, ma in realtà il significato è più complicato. Il diavolo può presentarsi come "un uomo ricco e raffinato", educato e a suo agio nell'alta società.

Piacere di incontrarvi
Spero che indovinerete il mio nome
Ma ciò che vi imbarazza
È la natura del mio gioco

Nel ritornello non è Mick Jagger che dice "spero che indovinerete che sto facendo la parte del diavolo in questa canzone". Questo è ovvio fin dall'inizio. No, questo è Lucifero che dice "Spero che mi riconoscerete quando mi incontrate, perché posso apparire sotto varie forme. Ed il mio gioco non è fare il male, ma spingervi a farlo.". Infatti quello che segue è una veloce panoramica di alcune delle peggiori guerre della storia dell'umanità, dalla Rivoluzione Russa alla Seconda Guerra Mondiale:

Giravo dalle parti di San Pietroburgo
Quando vidi che era tempo di un cambiamento
Ho ucciso lo zar e i suoi ministri
Anastasia ha gridato invano
Ho guidato un carrarmato
Ho avuto il grado di generale
Quando la guerra lampo divampò
E i cadaveri puzzavano

dalla guerra dei cent'anni all'assassinio di Kennedy (la notizia dell'uccisione di Robert Kennedy arrivo durante la registrazione dell'album ed il verso "Who killed John Kennedy" venne prontamente cambiato in "Who killed the Kennedys").

Guardai con gioia
Quando i vostri re e regine
Si combatterono per dieci decadi
Per gli dei da loro inventati
Urlai forte
"Chi ha ucciso i Kennedy?"
Quando in realtà siamo stati voi ed io

La confusione tra bene e male continua (non dimentichiamoci che è il diavolo a parlare, anche se a volte può dire cose intelligenti!) mentre il protagonista svela la sua identità

Proprio come ogni poliziotto è un criminale
e tutti i peccatori sono santi
Così avete indovinato
Se mi chiamate solo Lucifero
Perché ho bisogno di un po' di controllo
Quindi se mi incontrate abbiate un po' di cortesia
abbiate un po' di comprensione e di gusto
usate tutte le vostre ben studiate buone maniere
o manderò la vostra anima in rovina!

Con buona pace di tutti quelli che continuano a vedere Satana ovunque, la realtà è più complicata: Lucifero siamo noi, l'umanità, troppo spesso inutilmente malvagia.

Riferimenti:

17 giugno 2007

Powers & Supplies: 2. Il marchio di Feynman

Il restaurant 1 del CERN era stato recentemente rinnovato, nuovi modelli di piatti e vassoi molto fashion allietavano i pranzi dei dipendenti. Non che la qualità dei piatti fosse migliorata molto, si sentiva invece la mancanza dei nomi storici come Menu Proton o Menu Neutron. Rassegnato a dover assistere un'altra volta allo spettacolo di gente che mangiava la pasta scondita come contorno e ancora scosso per l'esperienza della notte prima, Giovanni dette un'occhiata alle locandine dei giornali svizzeri: naturalmente la morte misteriosa al CERN aveva guadagnato la prima pagina su molti quotidiani, relegando in secondo piano il discorso del vescovo di Sion sull'apertura del nuovo tunnel ferroviario del Lötschberg, che si concludeva così: "è sicuramente volere dell'Altissimo il raddoppio del tratto a binario unico".

Una sonora risata riempì la hall dell'edificio principale del CERN, risuonando fino al piano superiore e attirando l'attenzione del pubblico riunito nel corridoio di fronte al main auditorium per ascoltare la conferenza di un premio nobel e per bere il caffé ed il succo d'arancia offerti dall'organizzazione. Alcune decine di secondi dopo la risata fu raggiunta dalla proprietaria. Si trattava di Irene, una ragazza spagnola che studiava in una prestigiosa università americana.
"Oh, Giovanni, non ti puoi immaginare che giornata terribile ho avuto oggi...", disse all'amico che usciva dal giornalaio con una copia della Tribune de Genève, "my life is a misery!" continuò, ridendo, "ieri sera sono dovuta stare a lavorare fino alle due di notte. In realtà ero già salita sull'autobus quando mi hanno chiamato al cellulare per dirmi che il programma di acquisizione dati non funzionava... il professore mi fa: 'Dobbiamo capire perché tutti i dati che abbiamo preso nelle ultime settimane sono spazzatura. Irene, non è che vuoi unirti a noi in questa interessante sfida?' e così dopo due ore ho capito che la definizione della finestra temporale era sbagliata e non consideravamo il tempo di propagazione del segnale, guardavamo nell'intervallo di tempo sbagliato...". Gli mostrò una figura molto esplicativa:
figura trigger
"Quindi... ti rendi conto... due settimane di presa dati in cui tutti erano così occupati a far funzionare questo maledetto software, che nessuno si è accorto che stavamo misurando solo rumore... Oggi invece ho dovuto sopportare per ore il solito giapponese che mi urlava dietro..."
"Io invece ieri notte ho scoperto un cadavere impiccato ai cavi dei power supply"
"...eh... cosa?"

"È terribile, sembra uno di quei terrorifici romanzi di Dan Brown", commentò Irene alla fine del racconto di Giovanni, "se non fosse vero farebbe quasi ridere da quant'è assurdo"
"No, dai... non potrebbe mai diventare un racconto. E anche se lo diventasse non sarebbe mai un best-seller. Perché mancano degli ingredienti fondamentali: non c'è suspence e, a voler essere realistici, non verrebbe fuori niente di interessante: mica ci si può mettere in un romanzo a descrivere come funziona un rivelatore al silicio o come si fa a spegnere i power supply? E poi manca una storia d'amore, o di sesso, per interessare un po' il lettore medio..."
"Che ne sai, magari si tratta di un delitto passionale..."
"Sì... perché la tizia era stata scoperta a letto con un altro dentro il tunnel di LHC, ma dai..."
"Già a proposito, ma si sa almeno chi era la vittima?"
"No, è proprio questo il mistero. Si sa solo che è una donna, ma è stata sfigurata ed ancora non è stata identificata"
"Vedi che è un mistero appassionante?"

Intanto l'edificio 186 era stato transennato, il tracciatore aveva dovuto essere spento e si prevedeva un ritardo significativo sulla data della prima collisione a CMS...
"Ma non si preoccupi, ispettore" diceva il prof. Garrigs "questo ritardo è solo l'ultimo di una lunga serie. Pensi che qualche mese fa c'è stato un grave inconveniente. Alcuni magneti, che erano stati progettati al Fermilab sono scoppiati e per questo l'entrata in funzione di LHC è stata rimandata ulteriormente. Ma per qualcuno questa è stata una buona notizia: vuol dire che c'è più tempo per mettere a punto alcuni particolari che erano stati trascurati, tipo..."
"Ma, professore, lei ha idea di chi potesse essere la vittima? E ha visto il tatuaggio che è stato marchiato a fuoco sul corpo?"
"No, posso vedere?"
"Certo, io però non ho proprio idea di cosa possano rappresentare queste linee..."
Feynman diagram
"Ispettore, possiamo senz'altro concludere che l'assassino è un fisico!"
"E perché mai?"
"Perché questo è un diagramma di Feynman!"
(2 - continua)

Ogni somiglianza tra i personaggi descritti nel racconto e persone realmente esistenti è da considerarsi quasi completamente casuale.

04 giugno 2007

Powers & Supplies: 1. Proton contre proton

L'idea del racconto ambientato al CERN mi è piaciuta, ho pensato quindi di continuarlo e pubblicarlo a puntate sul blog. Ricominciamo dall'inizio...

"Per un breve periodo scolastico evitai ogni contatto con la fisica. Non avevo ancora le obiezioni di adesso, non chiedevo di lasciare in pace l'atomo, che secondo il suo intento originale voleva essere indivisibile. La parola che Democrito inaugurò era un invito a rispettare un limite. La fisica del secolo invece si è accanita nello smontaggio: sottoterra i suoi edifici a cerchio affannano la materia, frantumano il suo pulviscolo elettromagnetico."
(Erri De Luca, In alto a sinistra, Feltrinelli, 1994)


"L'ho scoperto per caso" - stava dicendo il giovane technical student della safety commission all'ispettore della polizia ginevrina accorso sul posto - "Sa, io non dormo più di tre ore per notte, quindi - dato che ieri mi avevano cambiato per l'ennesima volta le specifiche dell'applicazione - ho pensato di andare a lavorare dalle tre alle cinque dopo essere uscito dalla discoteca. Mi stavo dirigendo in ufficio e ho preso una scorciatoia che passava dal building 186. In quel momento ho visto il corpo penzolare da uno dei rack dei power supply...".

Ai piedi dell'ispettore si trovava una scatola di un gioco da tavola, macchiata di sangue. Era stata aperta, ed il suo contenuto, alcuni robottini e vari tipi di carte, era disposto sul pavimento a formare una scritta inquietante: UNGLAUBLICH.

L'ispettore Laurent Varrin si guardò intorno. Non era abituato a quel tipo di lavoro. Ginevra era da sempre una città estremamente tranquilla, ai limiti della noia. Una serie di scandali aveva recentemente portato all'attenzione dell'opinione pubblica l'ambiente della polizia cantonale, ne aveva parlato tutta la stampa nazionale e qualche maligno aveva insinuato che la percentuale di poliziotti che ultimamente avevano avuto problemi con la legge fosse ben più alta della media cittadina. La polizia, scoraggiata dalla quasi totale assenza di delinquenti, se non vogliamo contare i vari criminali di guerra e mafiosi che rifornivano di denaro le banche ginevrine (i quali comunque non potevano essere perseguiti), s'era ridotta ad occuparsi dei problemi del traffico, reso difficile più che altro dal gran numero di italiani in città, che non cessavano di scontrarsi fra di loro ("italien contre italien"), ignari dei misteri della viabilità elvetica.

I rack dei Power SupplyMa stavolta c'era addirittura di mezzo un morto, ucciso in maniera alquanto originale per giunta, e in una cornice da romanzo di fantascienza. O meglio, di fantascientifico c'era più che altro il nome, CERN Conseil européen pour la recherche nucléaire, un acronimo che evocava tecnologie d'avanguardia controllate da scienziati eccentrici per fini misteriosi. In realtà la scena del delitto era tutt'altro che avveniristica: un capannone industriale in cui era disposta una lunga fila di rack, in pratica degli armadi metallici azzuri in cui potevano essere alloggiate schede elettroniche di vario tipo. Da un lato di questa lunga balconata era collegata un'imponente quantità di cavi estremamente pesanti e voluminosi, che percorrevano diverse decine di metri per andare a portare la corrente ad un qualche apparato sperimentale di cui a Varrin sfuggiva il nome e, soprattutto, l'utilità.

Ricordando i telefilm americani in cui i rangers di due diversi stati si contendono il privilegio di indagare su un qualche delitto, Varrin si pose un problema di giurisdizione. Infatti il sito principale del CERN sorge al confine tra Svizzera e Francia, nei pressi del comune di Meyrin. Subito dopo l'ingresso principale si scorge la dogana, al di là della quale la strada prosegue verso il ridente paesino di Saint Genis, nel cui municipio si deve di certo trovare una foto del presidente Sarko, immortalato nella biblioteca dell'Eliseo tra una bandiera francese ed una europa che sovrastano la sua statura di statista. Insomma Republique Française, territorio in cui la legge e l'ordine sono competenza della gendarmerie. Se prolunghiamo in linea retta il confine attraverso la striscia di terra dove sorge il CERN, risulta evidente che l'edificio al quale, per ragioni comprensibili solo ai fisici teorici, era stato assegnato il numero 186 si trova un centinaio di metri al di là della frontiera, in Francia. Ma niente da fare: il caso era stato affidato a lui.

Mettiamoci al lavoro, dunque, pensò l'ispettore. Prima cosa da fare è chiedere le generalità del testimone, come si fa nel caso di incidenti per compilare il CID, un foglio che non è previsto dalla legge Svizzera ma che gli interessati hanno sempre con sé, in quanto italiani.
"Nome e cognome?"
"Giovanni Nepero"
"Nepero? E che nome è?"
"È il mio cognome, e per puro caso è anche l'italianizzazione del nome del matematico scozzese John Napier, quello che ha dato il nome al numero di Nepero."
"Da quando in qua la gente va in giro a dare il proprio nome ai numeri? E poi i numeri ce l'hanno già il nome: uno, due, tre..."
"...google..."
"Ma, caro ispettore, la gente non dà il proprio nome solo ai numeri. Persino alle particelle elementari viene imposto di chiamarsi con il nome del loro scopritore, o del loro ideatore, come nel caso del bosone di Higgs".
Chi aveva parlato, lasciando a bocca aperta l'ispettor Varrin, era un signore con la barba bianca, dall'aspetto simpatico.

"Permetta che mi presenti, sono Greg Garrigs, collaboratore dell'esperimento CMS. Il Direttore Generale mi ha chiesto di aiutarla nelle indagini"
Cavi"Ah benissimo, professor Garrigs. Stavo appunto facendo qualche domanda a questo studente, che sembra sia stato il primo a trovare il corpo. Però ero anche interessato a capire un po' di più dell'utilità di tutto questo armamentario. Sa, penso che la scelta di questo luogo non sia affatto casuale. Mi dica, a cosa servono tutti questi cavi?"
"Beh, è molto semplice: questi cavi a bassa impedenza (LIC) servono a portare l'alimentazione elettrica al tracciatore di CMS, che in questo momento stiamo testando nella camera pulita qui accanto. Pensi, ispettore, che precisione: ogni cavo fornisce l'alimentazione a circa una decina di moduli in silicio che, polarizzati da un'alta tensione, permetteranno di individuare il passaggio delle particelle cariche. È un po' come fare una foto ad altissima precisione di quello che succederà quando inizieremo a fare scontrare, nel nuovo acceleratore LHC, i due fasci di protoni: proton contre proton, ispettore, si potranno raggiungere energie mai sperimentate. Questi due fasci di protoni viaggeranno a un centinaio di metri sotto i suoi piedi, mentre passeggia tranquillo per la campagna ammirando la catena montuosa dei Jura, lungo una circonferenza di 27 chilometri e andranno a collidere in qattro punti producendo un vastio bestiario di particelle elementari da studiare per i prossimi quarant'anni. Se mai riusciremo a far funzionare tutto, ovviamente, ma questo non lo vada a dire in giro.".

L'ispettore non era molto sicuro di aver afferrato tutti i particolari, ma intuì che gli scontri tra protoni dovevano essere ben più pericolosi, e forse più interessanti, degli scontri tra italiani.
"Come vede, i cavi qui accanto a lei sono quelli che alimentano il TEC, mentre il rack accanto è per l'alimentazione del TIB. I power supply nel rack dove si trova il corpo servono per alimentare il TOB."
"TEC, TOB, TIB, LIC, LHC, CMS? Ma che lingua parla?"
"Sì, mi scusi, ispettore, è che qui al CERN amiamo molto i TLA."
"TLA?"
"TLA, Three-Letter Acronyms!"
"Ho capito" mentì l'ispettore "tuttavia, se mi posso permettere, non sono sicuro di aver afferrato l'oscura ragione per la quale voi fisici vi divertite a far girare i protoni sotto i nostri piedi. Cosa mai pensate di trovare? La soluzione ai problemi del mondo, alla fame, alle guerre, al mercato degli affitti a Ginevra?"
"No, ispettore, molto più modestamente stiamo cercando il bosone di Higgs. Questa particella inventata da un signore scozzese, è un po' la soluzione... non di tutti i problemi del mondo, ma il mattoncino mancante per far tornare i conti nel modello standard."
"Una dichiarazione dei redditi?"
"No, il modello teorico che descrive al meglio la nostra conoscenza attuale della fisica delle particelle. Torna tutto, o almeno tutto tornerebbe se solo si trovasse questo bosone, ed è per questo che siamo pronti a far girare i protoni in questa grande giostra, per riuscire a capire come funziona il mondo su scala subatomica."
"E lo troverete?"
"Non ne sono sicuro, ma anche se non lo troveremo, troveremo qualcos'altro che potrà dare lavoro ai figli dei suoi figli se decideranno di studiare fisica delle particelle. Con tutto il rispetto, ispettore, è un caso ben più complicato di tutti quelli di cui lei si è mai occupato."

L'interessante conversazione fu interrotta da delle grida allarmate.
"Scheiss! Perché diavolo non è scattato l'interlock? è ancora tutto acceso. Non hanno funzionato, le PLC non hanno funzionato. Spegni tutte le PSU dal DCS!"
Varrin era completamente disorientato dalla quantità di TLA.
"Cosa sta succedendo professore? Non capisco"
"Una brutta storia, ispettore, sembra che il tracker fosse acceso senza raffreddamento e che non abbia funzionato l'interlock."
"L'interlock? Cos'è? un supermercato specializzato in ferramenta?"
"Non scherziamo, ispettore, l'interlock è una misura di sicurezza hardware che nel caso che la temperatura del rivelatore salga al di sopra di una certa soglia, interviene per spegnere la corrente. Tutte le letture dei sensori di temperatura sono raccolte in quei microcontrollori là in fondo, si chiamano PLC, che sono collegati con un cavo ai crate dei power supply."
"Ah, ho capito, e in caso di pericolo mandano un segnale lungo il cavo dicendo: spegnetevi".
"Non proprio, questo non sarebbe molto sicuro. Chiunque potrebbe tagliare il cavo e... addio sicurezza. Invece mandano in continuazione un segnale che dice 'potete continuare a stare accesi'. Quando questo segnale viene a mancare i power supply si spengono. Proprio per questo non capisco perché non ha funzionato la sicurezza in questo caso. Guardi, il cavo è stato tranciato dal peso del cadavere."
"E allora perché l'alimentazione non è stata interrotta?"
"Non ne ho idea. L'unica possibilità è che il corpo fosse in qualche maniera in grado di continuare a trasmettere un qualche tipo di segnale sul cavo collegato alla scheda di interlock."

Un'altra voce rispose da sopra.
"Niente da fare, anche il DCS non funziona: abbiamo perso la comunicazione via rete con il controllore dei power supply"
"Scheiss. Allora c'è una sola soluzione: interrompi l'alimentazione generale!"
Un grosso interruttore fu spostato su OFF e l'intero capannone sprofondò nella totale oscurità.

(1 - continua...)
Ogni somiglianza tra i personaggi descritti nel racconto e persone realmente esistenti è da considerarsi quasi completamente casuale.