10 luglio 2006

Calci di rigore sulla traversa

Un pallone rimbalza in un palo in uno stadio di Berlino. Milioni di occhi stanno a guardare. Sono a Plainpalais, una piazza di Ginevra fornita di megaschermo.
Alcuni occhi evitano di guardare. Tensione. Dai pensiamo al campionato e non caghiamo quella subdola, turgida, cinica lotteria dei rigori... Ma la lotteria stavolta gira a nostro favore. Il pallone rimbalza sulla traversa, in un attimo è tutto finito. Campioni del mondo, campioni del mondo... quante volte l'ha detto? Non ho sentito la telecronaca italiana, ma in realtà neanche quella francese. I bleus se ne vanno in fretta, spingendo malamente chi invece festeggia. La piazza è solo degli italiani, o meglio di chi tifa per l'Italia. Campioni del mondo.

Campioni del mondo!

Sembra che questa giornata sarà ricordata a lungo, proprio per via di un certo pallone che rimbalza su un certo palo. E ti viene da pensare a cosa racconterai tra vent'anni quando ci sarà qualcuno nato nel 2000 che dirà per scherzare "io le ragazze nate dopo il 2006 non le guardo perché non hanno visto l'Italia vincere il mondiale" e quando qualcuno ti chiederà "dov'eri quel giorno? cos'hai visto? cosa ti ricordi?".
Mi ricordo un bambino con le idee poco chiare sulla squadra del cuore...

Bambino bipartisan


...altri invece con le idee chiarissime che tutt'intorno a noi cantavano "Allez les bleus"...

Tifosi a Planpalais, Ginevra

Macchine in festa. Frammenti di frasi. "Zidane a Materazzi gli poteva dire, ti aspetto fuori, e pestarlo negli spogliatoi, gli avrei dato mano... però dai.. prendersi a cornate come i cervi...". Un italiano ubriaco che ci sputa in faccia (letteralmente) sequenze d'insulti ai "francesi figli di puttana"... che se ne restassero a casa loro a vedere la partita "perché io mica posso tornare a casa in Calabria, ma loro sì... cosa ci vengono a fare in Svizzera? poi... hai visto? la loro squadra è piena di negri" (poi dice anche "piena di negri vichinghi", non so perché). E dovrei festeggiare insieme a questo individuo? Spostiamoci in fretta.
A viverlo in diretta il momento non sembra così epico come nei racconti di ventiquattro anni fa. Napolitano non è Pertini. E forse invece che festeggiare per un pallone che rimbalza in un palo a Berlino dovrei rallegrami di non essere in un aereo in Siberia. O fuori da un ristorante di Baghdad, o in Palestina.

Sicuramente racconterò del commento di Alessandro, che dice che la festa di ieri gliene ha stranamente ricordata un'altra, di 63 anni fa, quando finiva una guerra.

Liberazione di Siracusa