24 dicembre 2007

Una favola newyorkese

Di tutte le canzoni di Natale, questa è di gran lunga la mia preferita. Forse perché il Natale fa solo da sfondo a questa storia di immigrati a New York.
Un barbone che si ritrova a passare la vigilia di Natale nella cella degli ubriachi, quando sente cantare una vecchia canzone irlandese corre con i ricordi ad un vecchio amore, ai suoi sogni americani impossibili da realizzare.
Due interpreti fantastici, un impareggiabile duetto di insulti reciproci tra la voce melodiosa di Kirsty MacColl e quella roca di Shane MacGowan.
La povera Kirsty è morta sette anni fa in un tragico incidente, non so che fino abbia fatto l'ex cantante dei Pogues. Forse anche lui sta smaltendo una sbornia, stasera, pensando a questa vecchia canzone.

Christmas in New York
Era la vigilia di Natale
Nella cella degli ubriachi
Un vecchio mi disse che non ne avrebbe vista un'altra
E poi cantò una canzone
"The Rare Old Mountain Dew"
mi sono girato dall'altra parte
E ti ho sognata

Ho scommesso su un cavallo fortunato
ho vinto diciotto a uno
Ho la sensazione
Che quest'anno sia per me e per te
Quindi buon natale
Ti amo piccola
riesco intravedere tempi migliori
quando i nostri sogni si avvereranno

Hanno auto grandi come bar
hanno fiumi d'oro
ma il vento ti passa attraverso
non è un posto da vecchi
Quando mi hai preso la mano la prima volta
in una fredda viglia di Natale
Mi hai promesso
che Brodway stava aspettando me

Eri bello
Eri carina
la regina di New York City
Quando la banda smise di suonare
chiesero il bis
Sinatra suonava lo swing
Gli ubriachi cantavano
Ci baciammo in un angolo
e ballammo nella notte

I ragazzi del coro del New York Police Department
cantavano "Galway Bay"
e le campane suonavano
per il Natale

Sei un barbone
sei un teppista
Sei una vecchia troia drogata
Là sdraiata mezza morta ubriaca fradicia in quel letto
Tu preservativo tu verme
Tu piccolo insignificante frocio
Buon natale coglione, prego Dio che sia l'ultimo per noi

I ragazzi del coro del New York Police Department
cantavano "Galway Bay"
e le campane suonavano
per il Natale

Avrei potuto essere qualcuno
Beh, come chiunque
Mi hai portato via i miei sogni
Quando ti avevo appena trovato
Li ho tenuti con me
Li ho messi via con i miei
Non ce la posso fare da solo
Ho costruito i miei sogni attorno a te

I ragazzi del coro del New York Police Department
cantavano "Galway Bay"
e le campane suonavano
per il Natale

13 dicembre 2007

L'informazione spogliata

Se volete comparire sulla prima pagina di Repubblica on line, il portale di informazione più cliccato d'Italia, una ricetta sicura c'è: spogliatevi!
In mancanza di un fisico da modella o da culturista potete comunque ottenere visibilità spogliandovi per una buona causa qualsiasi. Ci sono quelle che si spogliano per protestare contro le pellicce, quelli nudi per protesta contro il maltrattamento degli animali ma ci si può spogliare un po' per qualsiasi motivo, "per l'Amazzonia o per la pecunia". Addirittura esiste anche "il calendario delle casalinghe romagnole che si spogliano per salvare il governo Prodi" (giuro, ho visto anche questo, anche se purtroppo non sono riuscito a catturare l'immagine).

Infatti sulla home page di quello che era una volta un quotidiano quasi serioso, che aspettò anni prima di introdurre il colore in prima pagina, si trova oggi una cliccatissima sezione dedicata al gossip, ai calendari, alle "curiosità" e soprattutto a quelli che si spogliano.

Notizie importanti su La Repubblica

Qualche bigotto a questo punto potrebbe scrivere una predica contro la mancanza di morale, o qualche compagna veterofemminista potrebbe attaccare la mercificazione del corpo femminile spacciata come liberazione... ecc.. ecc..

Ma il problema è diverso. È che in questo modo si confondono i ruoli. Un po' come i telefonini che fanno le foto, i filmini, il lettore mp3 e il browser internet. Non li sopporto. Il telefono secondo me si usa per chiamare e mandare i messaggi. Se vuoi fare una foto ti compri una macchina fotografica... Allo stesso modo, se vuoi vedere il calendario Italian Fetish, vai su un sito di calendari con le donne nude. Se vuoi vedere il calendario dei nuotatori omosessuali, vai su un sito gay. Se vuoi vedere il calendario dei preti vai sul sito del Vaticano. Sul sito di un giornale ci si va invece per essere informati, più o meno male, su quello che succede nel mondo.

Che poi capisco che a qualcuno faccia anche comodo la scusa intellettuale: "no ma io volevo sapere come si chiamavano i partiti oggi, Alleanza per l'Italia, la sinistra e l'arcobaleno, il partito popular populista, cambiano in continuazione e io mi devo pur tener aggiornato... poi ho visto questo servizio sugli ultimi accessori sado-maso e non ho potuto fare a meno di aprire la galleria fotografica...".

Ma questo è lo stato dell'informazione oggi. I contenuti, i commenti, le analisi sono tutte cose noiose e passate di moda. Si correrebbe il rischio di capire davvero qualcosa. Meglio la curiosità morbosa, il video della sparatoria, le facce del giorno (ma dovrebbero chiamarle "le tette del giorno"!), le foto dei funerali: l'importante è guardare. Il trionfo dei guardoni.

11 dicembre 2007

Premio Nobel per la pace a Piero Angela

Propongo di assegnare il premio Nobel per la pace dell'anno prossimo a Piero Angela.

Certo, la divulgazione scientifica ha dei limiti e Viaggio nel cosmo era decisamente noioso, però sicuramente durante le puntate di Quark il buon Piero ha spiegato i rischi dei mutamenti climatici in maniera molto più chiara, rigorosa e coinvolgente che nel documentario per bambini deficienti di Al Gore.

Inoltre Piero Angela non è mai stato vicepresidente degli Stati Uniti e non ha mai fatto bombardare nessun paese.
La raccolta di firme è aperta!

Piero Angela
Nella foto: Piero Angela mostra uno scenario del possibile futuro del pianeta quando, in seguito al riscaldamento globale, i dinosauri soppianteranno gli umani.