13 aprile 2007

Signora libertà, signorina fantasia


 

A volte può capitare di ascoltare una canzone centinaia di volte e non capirne il significato. Ascoltando Se ti tagliassero a pezzetti, la canzone di De André dall'album detto "L'Indiano", ci si può lasciare distrarre dalla musica orecchiabile, dall'arrangiamento quasi pop (era il primo album dopo il rapimento e Fabrizio doveva ripagare al padre i soldi del riscatto, da qui l'esigenza di vendere qualche copia in più del solito...), o lasciarsi trasportare dal suono delle parole e pensare che la canzone sia una storia d'amore:

Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.

Magari poi si capisce che la ragazza in questione si è un po' imborghesita e adesso indossa un tailleur... ma no... siamo completamente fuori strada! La canzone è decisamente allegorica e la chiave si trova in una strofa un po' più avanti...

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

La protagonista è quindi la Libertà (o la Fantasia, ma in qualche concerto Fabrizio si lascia sfuggire "signorina Anarchia"...). E così, una volta capita la metafora, si può ripartire dall'inizio e cominciare a capire... come un giovane Fabrizio si ritrovi sopra il fieno a fare l'amore con la libertà

Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.

Fabrizio

Un'iniziazione libertaria che dev'essere avvenuta molto presto, come lo stesso De André racconta a Luciano Lanza:

Come mai si diventa libertari? O hai frequentato un ambiente libertario, cosa che ho fatto fin dai diciotto anni, o altrimenti perché hai un impulso a pensare che il mondo debba essere giusto, che tutti debbano avere come minimo le stesse condizioni di opportunità per potersi esprimere ed evolvere.

Questa giovane libertà, che assomiglia tanto alla fantasia, ha una bella caratteristica: per quanto ci provino a tagliarla a pezzetti, riesce sempre a rinascere, complice la Natura:

Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.

In effetti, ha molto più senso riferito alla libertà che a una bella ragazza orrendamente spezzettata (brutta immagine decisamente pulp), no?

Ma la parte più interessante della canzone arriva quando la signorina fantasia, ormai invecchiata, si ritrova ad essere una signora Libertà che si accompagna a biechi personaggi...

T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.

A questo assassino che va in giro travestito da paladino della libertà si potrebbero dare tanti volti: i LIBERisti il partito LIBERale, la Statua della Libertà. Più spesso a questi assassini non basta una sola signora e si circondano di tante libertà, ecco così che abbiamo la Casa delle Libertà... Ma anche se maltrattata, violentata, ridotta a una pluralità di privilegi, la libertà rimane sempre qualcosa di cui avere nostalgia, una ragazza che suonava una foglia di fiore.

Per l'interpretazione vedi anche, naturalmente, questo thread su it.fan.musica.de-andre

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Regnare nolo liber ut non sim mihi

altra faccia della medaglia ha detto...

Bella analisi di una canzone di cui non avevo ancora capito il significato.Un omaggio al più grande cantautore di tutti i tempi(anche se a lui non sarebbe piaciuto esser definito tale).

Anonimo ha detto...

mi piace

Unknown ha detto...

Ciao tutti, magari vi dico una boiata grandissima e viaggio troppo con l'immaginazione.. ma x me lui si riferisce alla Natura. La canzone è dedicata ad essa, "libera, fantastica, anarchica" essa non ha regole ne vincoli infatti. immaginate madre natura "se la tagliassero a pezzetti" (come fa spesso l'uomo) il vento, il regno dei ragni, la luna ed ogni cosa la ricostituirebbero col tempo (la natura vince comunque sull'uomo). Lontano dalla città il cantautore la incontra lungo il ciglio di un fiume: il vento che suona una foglia di fiore e lui il mandolino.. una rosa gialla ed una color rame (rossa?), suona tutta la notte e cammina sulle pietre del fiume quando arriva il giorno, poi si addormenta sul fieno e ha già nostalgia x quel momento. Torna in città, un giorno arriva in stazione, ed immagina questa signora, "diciamo madre natura", che "libera insegue il suo profumo", vanamente, perchè è presa in trappola da un Talleur grigio fumo (il fumo di una locomotiva a vapore, quindi alimentata a carbone).. i giornali in una mano (si legge spesso della natura su di essi) e nell'altra ovviamente il suo destino, camminava fianco a fianco al suo assassino (il treno che inquina uccide la natura), ma anche in questo caso se la tagliassero a pezzetti col tempo vincerebbe; il sole, il polline (di chi l'ha creata, cioè Dio), il regno dei ragni ecc.... Concludo dicendo che non vorrei dire eresie ma è solo una mia personalissima interpretazione.

Anonimo ha detto...

Wal ha detto.. una cosa giusta!

Non dimentichiamolo mai il nostro caro Faber era soprattutto un anarchico convinto.
In quanto anarchico non è da escludere che rivolgesse la sua attenzione alla natura.
Bakunin considerato uno dei padri fondatori dell’anarchismo moderno, edificava il suo pensiero attorno a due idee fondamentali, quella di natura (come materia) e quella di libertà. La natura è per lui la sintesi di vita, solidarietà, causalità portati all'universalità; essa, quindi, unisce l'inorganico, l'organico e il vivente, con l'uomo al suo vertice. Nel 1871 in Il sistema del mondo egli scrive che: "La Causalità universale, la Natura, crea i mondi. Essa ha determinato la configurazione meccanica, fisica, chimica, geologica e geografica della nostra terra e, dopo avere rivestito la sua superficie di tutti gli splendori della vita vegetale e animale, continua a creare, nel mondo umano, la società con tutti i suoi sviluppi passati, presenti e futuri" (Considerazioni filosofiche, La Baronata, 2000, p. 17).
"l'uomo [...] deve conoscere tutte le cause della propria esistenza e della propria evoluzione, affinché possa comprendere la propria natura e la propria missione...". L'uomo quindi ha una missione da compiere, e tale missione, non potendo per un materialista essere Dio ad affidargliela, non può che essere la Natura.
La Natura però è a sua volta necessitata dalle leggi fisiche, e perciò non libera.

Anonimo ha detto...

Bravissimo.La canzone è chiara e linda,volare con la testa a pensare sia la natura il centro di questa canzone è al solito fuorviante.Sarebbe meglio dire che si potrebbe ispirare alla natura,con i suoi giochi teneri e sorprendenti,i suoi turbini senza catene regolati da leggi spesso sorprendenti...mi sento anch'io così in questi mesi,spesso vien voglia di vendere la propria libertà,di non star lì a fare troppo il complicato e magari andare a fare il pirla per qualche partito,o il deficiente alla tv.Penso che fabrizio volesse dire questo nella sua canzone.che la libertà,il soffio anarchico,quando ti toccano,quando entrano in te,può essere osteggiato messo alla prova,ma rinasce sempre.La maestosa natura,i tanto odiati ragni che spaventano le fighette arrivano e ricostruiscono.Sì forse la natura c'entra eccome.il re dei topi,i ragni,tutto quello che alla gente benpensante fa ribrezzo...
Grande fabrizio,non possiamo scordarci di te,perchè sei stato immenso come la libertà e l'anarchia.
Ciao

antonio ha detto...

Bellissima interpretazione. Complimenti