10 gennaio 2007

Lo diceva Neruda...

Lo diceva Neruda che di giorno si suda... ma la notte no!
Renzo Arbore
Pablo Neruda
Pablo Neruda

Racconto questo piccolo episodio, che ha "segnato" la mia giornata di ieri, e che si potrebbe classificare sotto la categoria "miti che cadono", perché è secondo me molto indicativo di come funziona la nostra società multimediale e straripante d'informazioni.

Da tempo su internet gira una poesia che, passata di casella di posta in casella di posta, di sito in sito, ha avuto un successo planetario. Una poesia commovente sul senso della vita, che veniva proposta con la firma del Poeta, il grande Pablo Neruda. Quella che segue è l'inizio (tra virgolette) "originale", in spagnolo.

¿Quién muere?

Muere lentamente quien se transforma en esclavo del hábito, repitiendo todos los días los mismos trayectos.

Quien no cambia de marca, no arriesga vestir un color nuevo y no le habla a quien no conoce.

Muere lentamente quien evita una pasión, quien prefiere el negro sobre blanco y los puntos sobre las “íes” a un remolino de emociones, justamente las que rescatan el brillo de los ojos, sonrisas de los bostezos, corazones a los tropiezos y sentimientos. [...]

Esiste una traduzione italiana (non molto ben fatta a dire il vero), quella è arrivata anche a me anni fa, che avevo stampato e letto con entusiasmo, quella che è stata riportata sul muro del mio sito, quella che anche Giacomo riporta sul suo blog. Potremmo tranquillamente affermare che è la poesia più conosciuta di Neruda.

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi.

Chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle “i” ad un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. [...]

Ebbene, come avrete già intuito, tutto questo è un'incredibile, riuscitissima e geniale bufala. Perché Neruda questa poesia non l'ha proprio mai scritta. Come è spiegato in un interessante blog spagnolo su cui sono capitato per caso, nella opera omnia del poeta cileno non appaiono mai questi versi. Nei commenti al blog linkato, c'è quello di un visitatore (mascartas) che ha scritto ad una fonte affidabile, la Fondazione Pablo Neruda, ottenendo la seguente testuale risposta:

RESPUESTA TEXTUAL DE LA FUNDACIÓN:

Ese poema NO es de Pablo Neruda.
Gracias por preguntar.
Fundación Pablo Neruda

Con il famoso senno di poi, alcuni altri indizi ci confermano la falsità della poesia:

  • Su internet si trovano versioni diverse della poesia, un fenomeno che si ritrova nei testi trasmessi oralmente come ad esempio le canzoni popolari e - proprio per lo stesso meccanismo - anche nelle catene di Sant'Antonio su internet. Se la poesia fosse di Neruda ci sarebbe un solo testo ufficiale. Immaginiamo il poeta intento a scegliere con cura ogni parola: mai e poi mai avrebbe pubblicato più versioni tanto diverse di una stessa poesia.
  • La poesia non è abbastanza bella per essere di Neruda. Certo, è facile dirlo con il senno di poi: quando l'ho letta la prima volta invece mi era piaciuta molto. Di fronte a un'opera di un artista universalmente celebrato, infatti, siamo prevenuti positivamente. L'esempio più eclatante della forza di simili preconcetti fu il famoso ritrovamento a Livorno delle teste di Modigliani, scolpite per scherzo con un trapano Black & Decker da alcuni geniali buontemponi, con conseguente entusiasmo dei critici e del pubblico. Se l'anonimo autore della poesia si fosse firmato con il suo nome invece che con quello del Poeta, "Lentamente muore" sarebbe stata letta solo da due suoi amici che avrebbero detto "sì, carina" e se la sarebbero dimenticata il giorno dopo.
le finte teste di Modigliani
Le finte "teste di Modigliani" esposte al pubblico a Livorno durante Effetto Venezia. (da questa pagina)

Ma ci sono altri insegnamenti da trarre da questa vicenda.
Il primo è che, per quanto la retorica dei luoghi comuni continui a ripeterci che a scuola i ragazzi devono imparare ad usare internet per fare le ricerche (le famose "tre i"), la Rete non è un (non) luogo dove ricercare un'informazione affidabile. Se provate a digitare alcuni versi della poesia su un motore di ricerca troverete migliaia di siti in cui la poesia è attribuita a Neruda (non troverete il blog che smaschera la bufala) e sarete portati a credere ("lo dice internet, lo dicono in tanti") che senza ombra di dubbio la poesia è di Neruda. Certo, esiste Wikipedia, che è sicuramente più affidabile di tanti altri siti, soprattutto grazie alla rigida politica che richiede che si citino le fonti. Wikipedia è un sito molto popolare e dove chiunque può correggere gli errori, dove un esperto può correggere l'abbaglio del neofita. Ma internet è pieno di siti di neofiti, di gente normale che tende ad amplificare e a diffondere ciò che risponde ai propri desideri.

La seconda questione interessante, infatti, è chiedersi perché la poesia ha avuto questo incredibile successo: proverò a fare delle ipotesi. Prima di tutto la poesia rappresenta quello che un lettore che non ha mai letto niente di Neruda probabilmente si aspetta da una poesia di Neruda. Infatti è quello che anch'io - che di Neruda non ho letto quasi niente (forse solo la seconda poesia più famosa, autentica e molto bella) - mi aspettavo.
Ma il vero punto di forza è che la poesia è concettualmente e stilisticamente molto semplice. Non ci sono metafore ardite, simbolismi poco immediati o parole ricercate. C'è una sola ed evidente figura retorica: l'anafora, con la ripetizione insistente di quello che in alcune versioni è anche il titolo della poesia, lentamente muore.
Alla semplicita stilistica si accompagna un messaggio chiarissimo, che spinge ad una (contro-)identificazione immediata. Leggendola, viene subito da pensare per fortuna io non sono così, meno male che non sto morendo lentamente. Perché tutti, o quasi tutti, viaggiamo, leggiamo, ascoltiamo musica non abbandoniamo i progetti prima di iniziarli (anzi... li portiamo in fondo con successo!), non evitiamo le passioni (anzi, ci buttiamo a capofitto nell'amore) rischiamo la certezza per l'incertezza, capovolgiamo i tavoli, scegliamo un percorso sempre nuovo (bisognerà pure evitare il traffico) e soprattutto ci permettiamo, anche più di una volta nella vita, di fuggire i consigli sensati!
Quindi... siamo salvi. Lentamente moriranno... loro... noi semmai viviamo rapidamente. Tanto rapidamente da non avere il tempo di accorgerci che Neruda quella poesia non l'aveva mai scritta!

43 commenti:

Anonimo ha detto...

E' questa la piu' grande liberta' che Internet ci fornisce (per ora...): quella di scegliere personalmente di chi fidarsi/non fidarsi.

Anonimo ha detto...

a volte (molto spesso!!)internet ci propone delle cose davvero deplorevoli..soprattutto quando si va a toccare il nome di mostri sacri come il grande Poeta..
ma non tutti i mali vengono per nuocere..e forse tutta questa farsa un suo senso ce l'ha avuto..nel suo piccolo ha suscitato delle emozioni e ha offerto degli spunti di riflessione..sono certa che se neruda fosse stato ancora vivo sarebbe stato d'accordo con me nel sostenere che in fondo uno degli obiettivi ultimi della Poesia è proprio questo......e se è vero che il fine giustifica i mezzi..allora magari potremmo anche fargliela passare a questi bastardi malfattori!!;-)
..e poi credo che prendersela con internet sia un pò come prendersela con la società..un'accusa fine a se stessa..considerato che né l'uno e né l'altra sono delle entità a sé stanti..accaniamoci contro noi stessi piuttosto..e contro il nostro spirito pigro e pettegolo..che ci tiene appiccicati a uno schermo privandoci del piacere di aprire un libro e di scoprire da soli cosa è vero e cosa no..... è possibile diffondere una bufala solo quando il terreno che si ha di fronte è troppo "fertile"..........in ogni caso VIVA LA POESIA.......e che la vostra vita possa essere un continuo intrecciarsi di versi!!:-)

Maso ha detto...

Grazie sere... bellissimo commento. Sono d'accordo con te: la colpa non e' certo di internet ma della nostra pigrizia!

peppa ha detto...

io avrei giurato sulla paternità di neruda......sob.....
la pigrizia...brutta bestia....

Anonimo ha detto...

Mitico Lorenzo!
Mi pare una splendida applicazione del metodo montecarlo alla ricerca di informazioni su internet.
;-)
BTW
Leggere queste cose mi ha fatto venire voglia di leggere poesie,
tranquilli poi mi passa.
^o^

Ciao.
Sato

Gatto Silver ha detto...

Ho fatto un post sull'argomento, poi mi hanno segnalato anche il tuo post.
Io sono partito dalla domanda: potete dimostrarmi che sia di Neruda?
A me a dir la verità -pur non avendo letto niente di Neruda- è sempre sembrata piuttosto banale come poesia; esaminandola meglio, penso che potrebbe essere il prodotto di qualche "copywriter" di una agenzia pubblicitaria.
Il mio post è qui:
http://ilgattosilver.splinder.com/post/12427580/

Anonimo ha detto...

Eccomi qui, ti ho pedinato grazie al Gattone... Ho salvato questo post nel mio pc, sara' splendido monito a legioni di studenti che scopiazzano le tesine da internet e poi in seduta di laurea vengono a dirti che questa foto

http://www.gallerym.com/pixs/photogs/pulitzer/images/vietnam_napalm.jpg

e' di Robert Capa.

cristian ha detto...

io sono uno di quelli che aveva abboccato ... grazie x l'appunto ... provvederò a correggere!!!
ciao

Gilgamesh ha detto...

Come ho già scritto altrove, segnalavo questa cosa, con raffronto tra questo testo e un'autentica poesia di Neruda già nell'aprile 2004 in questo post.

Buon onomastico :)

Anonimo ha detto...

Alla fine la bufala e` arrivata pure in senato, grazie all'informatissimo Mastella. E tutti i giornali ad andargli dietro, pure loro senza informarsi. Che pena...

Unknown ha detto...

Io sono arrivato a quasi 24 anni con la sicurezza che "Lentamente muore" fosse di Neruda... in un certo senso Mastella mi è stato utile! SBONK!

Anonimo ha detto...

Grazie Mastella. Cmq tra tanti comunisti, uomini di cultura e intellighenzia del senato...ce ne fosse uno che conosceva i versi di Neuruda...per non parlare di quelle bestie ignoranti di giornalisti (me compreso), che gente approssimativa! Ci fidiamo di internet, ci fidiamo di Mastella...

Sandro kensan ha detto...

Sono venuto qua tramite un post di Lia di Haramlik e ho trovato la cantonata che ha preso il Mastellone. Poi cercando ho visto che Repubblica ha pure fatto un articolo:

Repubblica

Comunque ho inserito un link a questo post su wikipedia alla voce Neruda.

Saluti a tutti.

Anonimo ha detto...

Ciao Lorenzo,

volevo segnalarti che Pablo Neruda si trova purtroppo oggi, suo malgrado, in una spiacevolissima situazione, poiché la sua Fondazione è finita, paradossalmente, in mano a uomini di punta del pinochettismo, come spiego in questa mia pagina:

http://islainfinita.altervista.org/mio/page8/page8.html

un abbraccio,
Michele Metta

io ha detto...

già, una storia interessante, che ci insegna qualcosa sui miti metropolitani... però la poesia è bellina lo stesso!

Anonimo ha detto...

Io avevo letto che era una bufala qui:
http://www.wikio.it/news/Martha+Medeiros
Ci sono rimasta male. Ma non credo che la poesia sia banale e a me piace molto anche col sennò di poi.
La disinformazione è un problema molto grave in questo paese. Pensiamo e diciamo ciò che ci viene suggerito dai mass media senza preoccuparci minimamente della fondatezza di alcune teorie.
internet ha l'enorme potenziale di denunciare ciò che i mass media non dicono. Chiedetevi perchè nessun giornale telegiornale o programma abbiano mai parlato delle scie chimiche. Solo per fare un esempio.

Pascal ha detto...

"lo dice internet, lo dicono in tanti"

questa frase mi fa pensare ad altre due frasi analoghe, non di significato ma di contesto:

"chi vince la guerra scrive la storia"

"se nessuno ne parla, non e' mai accaduto"

soprattutto quest'ultimo e' un dogma del giornalismo e dell'informazione.

Quindi sebbene la poesia sia un falso, andrebbe compreso cosa intendiamo noi per VERO e per FALSO.

Nel medioevo tutti pensavano che la terra era piatta, quindi risultava VERO che la terra è piatta, fine della discussione.

direi che senza volerlo hai dato parecchio materiale ai sofisti.

Ottimo post, comunque.

Un saluto. :)

Anonimo ha detto...

a fai a bene a dirlo Gatto Silver è proprio banale per essere di neruda, inoltre anche molto melensa.. se si legge qualche sua poesia ci si accorge subito che lo stile è completamente differente..

Anonimo ha detto...

..scusate ho inserito un commento nella pagina sbagliata..

Anonimo ha detto...

mah mah....nessuno cita fonti autorevoli per smentire la paternità di Neruda.......persino La Repubblica cita solo questo blog....il quale cita a sua volta un altro blog......
anche la storia dell'editore italiano può essere vera....ma quando e dove l'ha detta?

questa storia sa di controbufala.....ma non posso dirlo con certezza.......

posso dire invece che, se qualcuno possedesse la rara (ma reale ed esistente) "Obras Completas". Editorial Losada S.A. Buenos Aires. Argentina. 1957 (non credo sia mai stata tradotta e pubblicata in italiano ma ne esistono pubblicazioni più recenti, l'ultima è del 73)...pare che la poesia sia contenuta lì
ma
ripeto
non ho la possibilità di verificarlo, il volume esiste ma non si trova facilmente.

informazioni:
la vera "¿Quién muere?" che potrebbe forse essere di Neruda è un po' più lunga....leggermente diversa da quella che cita Mastella e che circola nei blog di migliaia di ragazzi: manca un pezzo iniziale ed uno finale decisametne arrembante e più in stile "Nerudiano"....

saluti.....continuerò ad indagare....

Paolo Schembri

Maso ha detto...

Caro Paolo, a questo punto dovresti mandarci questa versione un po' più lunga e leggermente diversa della poesia. Comunque sembra che la poesia sia della scrittrice brasiliana Martha Medeiros.

Consiglio anche di leggere questo articolo di Annalisa Melandri

Anonimo ha detto...

La bufala prende dimensioni gigantesche viste le conseguenze delle Mastellate! Una grande orchestra che suona stonato su parole di un altro.... e così tutto cade, tutto deve ricominciare, tutto in salita.
Al di là dell'ignoranza diffusa e dilagante, la cosa che mi fa più male è che siamo tutti d'accordo ma non succede niente.

Anonimo ha detto...

infatti, come sottolinea Lorenzo, ed anche io, nelle ricerche che ho condotto e riporto sul mio sito all'indirizzo già ricordato

http://islainfinita.altervista.org/mio/page8/page8.html

la vergogna più grande è lo sfregio che si sta facendo della figura di Pablo Neruda attraverso una gestione della Fondazione da parte dell'indegno Augustin Figueroa che porta i denari dei diritti d'autore di Neruda, parlamentare COMUNISTA, tra le tante, splendide cose che Pablo è stato in vita, nelle casse di un pinochettista disgustoso come Ricardo Claro che è diventato il vero padrone della Fondazione.

ciao,
Michele Metta

Anonimo ha detto...

è la solita storia, come le canzoni a cui viene cambiato il titolo o l'artista, e la gente ignorante (nel senso che ignora) si fa confondere.
in più si sa, la gente ignorante (sempre nel senso che ignora) tende a non voler cedere le proprie idee di fronte alla realtà dei fatti, in quanto le poche cose che pensa di sapere le tiene ben strette.
ora, è chiaro che in pochi conoscono Neruda, e che quindi i più si sono fatti fregare da questa poesia mandata tramite catena, e riproposta in tutti i blog come fenomeno mediatico.
è normale, e purtroppo "la massa" continuerà a vederla così.
la cosa più strana è tra l'altro come il "tempo" si annulli, su internet.
una poesia che ora sta avendo tutto questo successo, fosse stata davvero di Neruda, come si spiega il fatto che non avesse ricevuto attenzione prima?

una poesia di questo genere è molto semplice, molto banale, con concetti già sentiti, quindi può piacere a chiunque.
non è lontana dai classici concetti di ribellione, beat generation e simili, e quindi immediatamente cattura il giovane ignorante (ancora, nel senso che ignora), che si fa abbindolare da frasi fatte molto semplici.

cosa ne cosnegue? la mitizzazione, perchè quando la persona ignorante conosce qualcosa da cui viene colpita, subito la mitizza.

legge il nome "P. Neruda" alla fine, non si pone il problema, e immediatamente lo mitizza, senza sapere chi è.

"è scritto su internet, è vero"

è la leggenda metropolitana aggiornata alla tecnologia, niente più. come giustamente è stato detto, "se tutti pensano una cosa, deve essere vera", e come si dice anche "mangiate la merda, miliardi di mosche non possono essersi sbagliate".

l'importante è documentarsi sempre. cercare fonti attendibili.
quando vedete una canzone con scritto il nome di un gruppo, o un titolo a caso, controllate.

mi è capitato spessisimo di vedere e sentire America Pie (di Don McClean) attribuita a Bob Dylan.
ora, la persona che conosce Bob Dylan sa che voce ha, in che modo suonava, e si rende immediatamente conto che la voce chiara, pulita e l'accompagnamento di pianoforte molto country non può essere Dylan.
chi invece di Dylan sa solo che "è quello di blowin in the wind/knockin on heaven's door(se non pensa sia dei Guns o peggio ancora di Avril Lavigne)" subito penserà che è sua, e diffonderà questa notizia sbagliata.

sempre controllare le fonti, sempre andare a controllare.

non servirà l'opera omnia in carta, basterà documentarsi su quali poesie sono contenute nell'opera omnia. questo genere di informazioni si possono trovare anche su internet, e documentate, magari sul sito di una libreria (che sicuramente ne sa qualcosa di più di un blog di un adolescente).

Anonimo ha detto...

non posso crederci! devo ammettere che io c'ero caduta pienamente e più di una persona mi ha mandato la stessa poesia firmata neruda! che dire? starò più attenta in futuro e più scrupolosa nell'approfondire le fonti di ciò che trovo...grazie!

Anonimo ha detto...

Su una cosa ti sbagli, o perlomeno io penso che ti sbagli.
Il lettore spesso usa questa poesia come monito per sé stesso, perchè forse la tua vita non è così, ma quella di tanti lo è.

Cerchiamo la sicurezza e questo ci porta a vivere prudentemente. La precisione, del resto, questa tua di mettere i puntini sulle "i" è necessaria (altrimenti chi l'avrebbe smascherata la bufala?) ... molti diventano schiavi della moda, altro che usare gli stessi colori. Molti finiscono col disprezzare sé stessi in giorni sempre uguali, perché la pagnotta va portata comunque a casa.
Quella poesia edscrive milioni di persone e tra queste, lo dico con tristezza, ho iniziato a trovarci anche me.
E non so come uscirne.

Lentamente muoio. E' un suicidio da non-rischio cronico.


Per il resto hai fatto un gran bel lavoro a smascherare la bufala, a cercare la verifica delle fonti.
Del resto internet, come diceva la mia bisnonna relativamente ALLA CARTA "si lascia scrivere".
Mille libri che citano una panzana possono non essere verificati.

ciao

Anonimo ha detto...

ciao! grazie della info, avevo dei sospetti sulla poesia perchè conoscendo le poesie di Neruda non mi sembrava avesse il suo "tono", ma non ne ero poi così sicura..!
ciao
elena

Anonimo ha detto...

che delusione.
l'ho scoperto per caso.
il tema di questa poesia...oddio ho basato la mia tesina su questa poesia..tra un mese ho la maturità e scopro che è una bufala.
non è possibile.
ci sono miliardi di siti...come fai mettere in dubbio l'autenticità?!
mah.
e alla fine...è di quella signora brasiliana?di chi èèèèè?

Gilgamesh ha detto...

Si, la poesia originale è stata scritta proprio da Martha Medeiros, se vuoi Qui c'è il testo originale in portoghese/carioca e una nuova traduzione direttamente dall'originale con tutti i riferimenti. Se vuoi usarla, anche per la tesina, l'ho rilasciata sotto licenza CC by/nc/sa, ovvero per uso non commerciale, basta che citi la fonte e condividi allo stesso modo :)

Anonimo ha detto...

l'errore è nato perchè Neruda ha citato la poesia della Medeiros alla consegna del Nobel

ma mai voluto far credere fosse sua

Maso ha detto...

Permettimi di dubitare anche di questo. Mi sembra abbastanza improbabile che Neruda ricevendo il nobel nel 1971 abbia citato proprio questa "bellissima" poesia di Martha Medeiros, la quale all'epoca aveva dieci anni!

Anonimo ha detto...

non sono molto esperta, ma quel poco di Neruda lo leggo con l'anima,questa mi e' piaciuta ma non mi aveva mai convinto, ero convinta fosse una sua pima opera , in fase di maturazione, le sue opere (poesie) hanno per me una risonanza piu' poetica,e meno semplicistica,dava piu' spazio alla metafora,leggendo Neruda si ha la sensazione di percepire materialmente, con sensazioni quasi tattili.
Almeno per me..
grazie...
Vivian

Anonimo ha detto...

La storia delle teste di Modigliani richiederebbe un blog a parte... sbagli a citarle in questo modo.

Dietro a questa poesia, molto diretta, ma anche banale, non ci sono nè giochi economici, nè forze "occulte". C'è solo un'errata attribuzione da parte di un utente, un po' di ignoranza, tanta pigrizia. Più un caso sociologico che altro.

Con le teste di modigliani il gioco è molto differente...

Maso ha detto...

Il parallelo con le teste di Modigliani stava nel fatto che tutti erano prevenuti positivamente appunto perché pensavano fossero scolpite dall'Artista. Per il resto sono d'accordo che sono due casi molto diversi.

Anonimo ha detto...

Anche io pensavo che la poesia fosse di Neruda...comunque di chiunque sia la trovo bella ugualmente...certo ke scritta da lui sembrava più chic...
Saluti.

Dario de Judicibus ha detto...

L'errore in cui è incorso Mastella, è caratteristico di una tendenza, quella sì molto preoccupante, che sta diventando sempre più frequente in rete e che segnalai a suo tempo in un articolo sul mio blog. In pratica, la rete sta sostituendo la realtà. Due esempi? Se una certa ricerca in Google produce un certo risultato più di altri, allora quel risultato è vero, altrimenti è falso; se un libro è nel catalogo di Amazon, allora è stato pubblicato, altrimenti no.

A chi interessasse, l'articolo è qui:
http://lindipendente.splinder.com/post/16756310/Internet+killed+the+paperback+

Anonimo ha detto...

bene, questo mi fa capire che internet è molto utile, visto che grazie a questo strumento abbiamo scoperto il vero autore della poesia!!
Come sempre è l'uso che se ne fa che fa la differenza

rodonea ha detto...

Grazie per questo post! La rete ne aveva bisogno.
...solo su una cosa dissento...sarò pessimista e depressa ma io quando l'ho letta ho pensato "Lentamente muoio".

henry97 ha detto...

...Ho capito..."Lentamente muore"..non è di Neruda....ma allora...mi dite chi è l'autore!?!?!....

dori ha detto...

per me non e cosi importante l'autore ma il messagio della poesia che e belissimaa. sono in un momento della vita in qui dovro decidere ti riaschiare il sicuro per un sogno e ho cercato questa poesia per rilegerlo e per darmi forza :)

Anonimo ha detto...

l'autrice è Martha Medeiros..
Lorenzo Masetti..io ho letto un centinaio di poesie di Neruda ..sono tutte affascinanti e talentuose,nulla da invidiare a Lentamente Muore..
Lentamente Muore è un interpretazione di una poesia...un pò come fanno i cantanti quando traducono una canzone dall'inglese in italiano..un pò come ha fatto laura Pausini con She (che ha tradotto,divenendo Lei)!
ognuno mette del suo...sennò non sarebbero Artisti!!nessuno prende meriti che non gli spettino di diritto...quale quello del talento!

Anonimo ha detto...

Bravi, sono d'accordo su tutto, una sola cosa vorrei dire:non si fanno commenti e non si danno giudizi per quanto riguarda quello che questa poesia può aver trasmesso. Se la semplicità nello scrivere un testo può scatenare emozioni ben venga,le emozioni sono comunque un modo per sentirsi vivi oltre che sopravvivere al traffico. Sono un amante della poesia ma mi riendo conto che a volte è di difficile comprensione. Resta il fatto che è proprio facendo una ricerca che mio figlio di dodici anni ha trovato questa informazione per caso. Quindi non sminuiamo sempre tutto, va comunque bene internet fino a quando ogni uno sa cercare le informazioni che vuole fino in fondo.

Alfredo ha detto...

Per quanto mi riguarda la penso come Passigli, editore italiano di Neruda, che con un giudizio assai netto aveva ristabilito per primo la verità, almeno da noi in Italia; ecco uno stralcio del suo comunicato:
Chi conosce la sua poesia si accorge all'istante che quei versi banali e vagamente new age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del Novecento.

Altrettanto netta - smussata, però, nei toni - la Fondazione Neruda, interpellata su questo e altri due apocrifi:
Non conosciamo i motivi per cui queste poesie siano state attribuite a Pablo Neruda. Se si leggono i tre testi in questione, risulta evidente che hanno un tono edificante, prescrittivo, in cui si avverte una sorta di vicinanza alla letteratura di auto aiuto, distante dall'epoca di Neruda. Senza nulla togliere a queste poesie, l’opera di Pablo Neruda è molto lontana da questo tipo di poesia nel tono, nel contenuto, nella lingua e nelle immagini che crea.

Lentamente muore, altrimenti nota come Ode alla vita, era uscita nel 2000 dalla penna della brasiliana Martha Medeiros, che naturalmente l'aveva scritta in portoghese e non in spagnolo, la lingua di Neruda.
Peraltro quell'ossimoro del penultimo verso - "ardente pazienza" - non è nemmeno farina del suo sacco, l'aveva scritto Rimbaud oltre cent'anni prima di lei: si trova in Addio, la chiusa di Una stagione all'inferno.