L'esperimento cominciò tre mesi dopo l'inizio del processo a Gerusalemme contro il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann. Milgram concepiva l'esperimento come un tentativo di risposta alla domanda: "È possibile che Eichmann e i suoi milioni di complici stessero semplicemente eseguendo degli ordini?".
I partecipanti alla ricerca furono reclutati tramite un annuncio su un giornale locale o tramite inviti spediti per posta a indirizzi ricavati dalla guida telefonica. Il campione risultò composto da 40 soggetti maschi fra i 20 e i 50 anni di varia estrazione sociale. Fu loro spiegato che avrebbero collaborato, dietro ricompensa, a un esperimento sulla memoria e sugli effetti dell'apprendimento.
Nella fase iniziale della prova, lo sperimentatore, assieme a un collaboratore complice, assegnava con un sorteggio truccato i ruoli di "allievo" e di "insegnante": il soggetto ignaro era sempre sorteggiato come insegnante e il complice come allievo. I due soggetti venivano poi condotti in due e stanze predisposte per l'esperimento. Insegnante e allievo potevano comunicare verbalmente ma non vedersi.
All'"insegnante" veniva chiesto di far memorizzare all'allievo varie coppie di parole (per esempio: "scatola azzurra", "giornata serena"). Durante l'interrogazione all'"allievo" veniva chiesto di associare alla seconda parola (ad esempio azzurra) la corrispondente prima parola da scegliere tra quattro possibili risposte (per esempio: auto, acqua, scatola, lampada). Ad ogni errore il soggetto doveva punire l'allievo usando scariche elettriche di intensità crescente usando 30 leve che andavano dai 15 volts a 450 volts.
Per dare un’idea, al soggetto veniva somministrata una scossa di 45 volts.
Sotto ogni gruppo di 4 interruttori apparivano le seguenti scritte: scossa leggera, scossa media, scossa forte, scossa molto forte, scossa intensa, scossa molto intensa, attenzione: scossa molto pericolosa.
Il complice sbagliava volontariamente ed il sogetto veniva esortato a spingere una leva. Ovviamente in realtà all'attore non veniva somministrata alcuna scossa. A 75 V il complice iniziava a gemere, a 150 V diceva di non voler continuare. A 270V iniziava a battere sul muro, a 330V smetteva di rispondere alle domande.
Lo sperimentatore aveva il compito, durante la prova, di esortare in modo pressante l'insegnante: "continui, per favore", "l'esperimento richiede che lei continui", "è assolutamente indispensabile che lei continui", "non ha altra scelta, deve proseguire".
Il grado di obbedienza fu misurato in base al numero dell'ultimo interruttore premuto da ogni soggetto prima che quest'ultimo interrompesse autonomamente la prova oppure, nel caso il soggetto avesse deciso di continuare fino alla fine, dopo che avesse somministrato per tre volte la scossa corrispondente al trentesimo interruttore.
I risultati dell'esperimento originale furono abbastanza sorprendenti. Malgrado le aspettative, secondo un sondaggio condotto tra psicologi e psichiatri, fossero che solo una piccola percentuale dei soggetti avrebbe continuato fino alla scossa massima, in realtà più del 60% dei soggetti somministrò la scossa di 450 V, nonostante quasi tutti mostrassero segni di stress e protestassero verbalmente.
In una variante (Esperimento 18), il soggetto svolgeva una funzione di assistente (come leggere le domande al microfono o trascrivere le risposte), mentre un altro attore somministrava le scosse. In questa variante 37 soggettti su 40 continuarono l'esperimento.
“L’estrema disponibilità di persone adulte a seguire fino all’estremo l’ordine di un’autorità rappresenta la principale scoperta di questo studio.”. (Milgram, 1976)“L’ansia dimostrata dai soggetti durante l’esperimento fece apparire con chiarezza lo straordinario impatto dell’autorità: un campione di soggetti presumibilmente normali, di “brave persone”, era stato indotto ad andare contro i propri principi, accanendosi con una vittima che si lamentava, solo per eseguire un ordine che veniva dall’autorità”. (Miller, 1986)
Nessun commento:
Posta un commento