(Sherlock Holmes)
Châteuau d'eau è il poetico nome francese per quella torre di un giallino stinto che, dal punto più alto all'interno del perimetro del CERN, serve da riserva d'acqua per tutto il complesso. Ai suoi piedi sorgono delle baracche attrezzate ad ufficio, niente di particolarmente fantascientifico, ed è lì che il sospettato numero uno, Konrad Reinhard, svolgeva il suo tranquillo ruolo di programmatore. L'ispettor Varrin ed il professor Garrigs, a bordo di un furgoncino bianco con le insegne del CERN, si scambiavano le ultime impressioni prima di scendere ad affrontare il presunto colpevole.
"Ispettore, mi raccomando, proviamo a condurre questo interrogatorio senza pregiudizi, e non pensando di avere in tasca la verità"
“Ma come,” replicò Varrin, “pensa ancora che siamo così lontani dalla soluzione?”
“Ci siamo vicinissimi,” disse Garrigs, “ma non so a quale.”
“Quindi non ha una sola risposta alle nostre domande?”
“Ispettore, se l'avessi insegnerei fisica teorica a Berkeley.”
“A Berkeley hanno sempre la risposta vera?”
“Mai, ma sono molto sicuri dei loro errori.”
“E lei,", chiese l'ispettore con impertinenza, "non commette errori?”
“Spesso,” rispose, “Ma invece di concepirne uno solo ne immagino molti, così non divento schiavo di nessuno.”
"Per questo", spiegava Reinhard con aria supponente, "serve un TCO. Ma scommetto che non sapete cosa sia un TCO..."
"Beh..."
"Chiaro, un TCO è un TLA!", rispose prontamente l'ispettore senza nemmeno salutare.
"E che cos'è un TLA?"
"Three Letter Acronym!", rispose prontamente Varrin con una certa soddisfazione.
"Ah, d'accordo. Comunque un TCO è, nello specifico, un Transparent Clickable Object, un artificio utilizzato nel progetto di moderne interfacce utente per far sì che cliccando su una certa regione a cui pare non sia associato alcun oggetto si ottenga un feedback... Scommetto che lei, ispettore, non lo sapeva..."
"No, non lo sapevo, ma vivo bene lo stesso. Se non le dispiace adesso sono io che vorrei farle qualche domanda."
"Ancora?"
"È vero che lei ha preso contatto con la signora Pereira dell'agenzia immobiliare Semor Fernet a proposito di un appartamento in affitto a Meyrin?"
"Sì, quella bast... quella simpatica signora... Cioè... è stata in effetti un'esperienza terribile... io volevo venire ad abitare più vicino a Ginevra per godermi la vita della città. Ha presente, ispettore, le feste sulla spiaggia di Geneva on line, i party delle Nazioni Unite, la SIP, quella discoteca veramente fichissima, ma così in che a me non m'hanno mai fatto entrare... Insomma, volevo cambiare casa, ma dopo aver fatto trenta richieste che mi sono state TUTTE rifiutate mi sono rassegnato a rimanere nel mio monolocale, tra Chevry e Echenevex, a guardare dalla finestra le mucche al pascolo."
"E si potrebbe quindi affermare che lei prova del risentimento verso la signora Pereira..."
"Quella schifosa... che arrivava parcheggiando la Smart sul marciapiede, senza nemmeno toglierla quando l'addetto alle pulizie doveva passare... che tutte le settimane mi diceva... 'sicuramente lunedì prossimo avrà la risposta, monsieur Reinhard', ed ogni volta..."
"Basta così, grazie. E cosa ci sa dire", incalzò l'ispettore pregustandosi l'effetto delle sue parole, "di un gioco da tavola chiamato Roborally?"
"Fantastico, molto divertente. In questo gioco ogni giocatore ha varie carte che permettono di muovere il proprio robot, farlo girare a destra o a sinistra, tornare indietro, eccetera quindi si devono programmare le proprie mosse - è un gioco adatto ai programmatori, ma quelli seri, quelli che sanno cos'è un TCO - e muoversi attraverso un percorso costellato d'ostacoli, stando anche attento ai robot degli altri giocatori che possono spingerti, sparare..."
"Come pensavo, lo conosce a menadito. Immagino anche che non le sarà sconosciuto il significato della parola unglaublich!"
"Das ist unglaublich! Chi gliel'ha insegnata? vuol dire incredibile in tedesco. In effetti è incredibile che lei mi faccia delle domande del genere."
"Dove si trovava la notte tra il 23 e il 24 giugno 2007?"
Mentre l'ispettore pronunciava queste parole e l'imputato esitava a rispondere, il professore notò che Varrin si stava guardando intorno come se fosse già stato in quell'ufficio e stesse cercando di ritrovare qualcosa che era stato cambiato di posto. Infine lo sguardo dell'ispettore si fissò su una delle scrivanie e Garrigs vide nei suoi occhi quella stessa espressione del giorno prima, folle e inquietante. Ma subito l'ispettore si ricompose e tornò a squadrare Konrad Reinhard, che ancora non aveva risposto alla domanda.
"Dunque non ne ha idea?", e quasi distrattamente raccolse dalla scrivania un libro. Si trattava di Diagrammatica: The Path to Feynman Diagrams di Martinus Veltman. Varrin lo aprì alla pagina indicata da un segnalibro e, con visibile soddisfazione, posò il voluminoso manuale sul tavolo ed estrasse dalla borsa una serie di foto scattate sul luogo del delitto. Scelse quella dove si poteva vedere la schiena nuda della vittima, orrendamente marchiata a fuoco.
"Ouh la-la", esclamò l'ispettore, "penso, signor Reinhard, che lei ci dovrà spiegare questa spiacevole coincidenza".
La figura alla pagina aperta sul tavolo rappresentava un diagramma in cui un elettrone ed un positrone si annichilano in un fotone virtuale, con tutto quello che ne consegue. Anche ad un profano risultava evidente che il diagramma corrispondeva esattamente al tatuaggio sul corpo della signora Pereira.
"Cosa vorrebbe insinuare ispettore? Quel libro non è mio! Io lavoro sì al CERN ma mi occupo di fare sistemi di controllo, interfaccine grafiche per accendere e spegnere i power supply, ho studiato fisica ma le assicuro che la Quantum Field Theory non l'ho mai capita fino in fondo... quell'esame proprio non mi piaceva..."
"E di questo cosa mi dice?". Dal cassetto della scrivania Varrin estrasse un saldatore portatile. "La dimensione sembra corrispondere esattamente...".
Il professor Garrigs provò a immaginarsi la scena. Reinhard con gli occhi iniettati di sangue che, in cerca di vendetta, trascinava la sua vittima, la legava, la marchiava a fuoco con un saldatore copiando fedelmente un diagramma di Feynman dal libro preso in prestito in biblioteca, quindi la strangolava con un cavo a bassa impedenza e la impiccava ad un rack dei power supplies, proprio quelli per cui stava scrivendo il sistema di controllo (anche se pareva di capire che il contributo di Konrad al progetto fosse piuttosto modesto) poi, senza alcuna apparente ragione, apriva una scatola del suo gioco da tavola preferito, sparpagliava i robottini scrivendo la stessa parola che usava continuamente come esclamazione, per poi lasciare nel proprio ufficio degli indizi fin troppo inequivocabili. Sembrava un comportamento troppo stupido, troppo stupido persino per uno come Konrad Reinhard. E se fosse stata organizzata una montatura per incastrarlo?
(8 - continua...)
2 commenti:
cercando il testo di Poveri partigiani sono finita in Canzoni contro la guerra e poi sono finita...insomma qui. Complimenti per i blog e le informazioni che fornite.
vado a cercare un'immagine della torre giallo stinto, m'interessa,...ma una fotina no?
Ciao!
è arrivata finalmente la foto!
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