Il muro su cui scrissero i profeti
Si sta rompendo alle giunture
Sotto gli strumenti di morte
La luce del sole splende raggiante
Quando ogni uomo è fatto a pezzi
Con gli incubi e con i sogni
Ci sarà qualcuno che poserà la corona d'alloro
Mentre il silenzio sommerge le grida?
Tra i cancelli di ferro del destino
Vennero seminati i semi del tempo
e bagnati dagli atti di coloro
Che conoscono e che sono conosciuti
La conoscenza è un amico mortale
Quando nessuno fissa le regole
Il destino dell'intera umanità, per quel che vedo
È nelle mani degli idioti
Confusione sarà il mio epitaffio
Mentre striscio per un cammino crepato e sfasciato
Se ce la facciamo possiamo sederci tutti
E ridere
Ma ho paura che domani piangerò
Sì, ho paura che domani piangerò
Il rock progressivo può anche essere pesante e pretenzioso ma In the court of the Crimson King è uno di quegli album che puoi ascoltare e riascoltare trovando sempre qualcosa di nuovo.
E quel futuro da incubo descritto nei testi di Peter Sinfield non smette di essere inquietante. "Il destino dell'umanità nelle mani degli idioti". Non è il futuro, è il presente!
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