È stato un grande piacere, comunque, partecipare allo "sputtanamento di Clemente Mastella" e approfitto finché i riflettori sono ancora puntati su questo blog per riportare due commenti, non miei.
Il primo è di Simone, che si chiede se il giornalista di Repubblica quando ha visitato il mio blog abbia letto anche il discorsino che riguardava il suo giornale. Probabilmente no.
Il primo è di Simone, che si chiede se il giornalista di Repubblica quando ha visitato il mio blog abbia letto anche il discorsino che riguardava il suo giornale. Probabilmente no.
Un commento (anonimo) arrivato sul blog fa invece giustamente notare il desolante silenzio dell'aula.
Possibile che tra tutti i cosiddetti intellettuali che siedono in Senato, tra questi uomini di cultura, magari pure comunisti o ex comunisti che dovrebbero avere la poesia di Neruda nel cuore, non ce ne sia stato uno, almeno uno, che si sia alzato ad urlare: "A Cleme'! Se questa poesia è di Neruda io so' er Papa!"?
Ma, a parte questo, vi starete forse domandando dove si trovasse il nostro eroe durante i suoi warholiani quindici minuti di celebrità. Accerchiato dai fan a firmare autografi o in una conferenza stampa prontamente convocata?
Macché!
Era nascosto, probabilmente per sfuggire ai picciotti di Mastella, a cento metri di profondità, arrampicato sulle impalcature all'interno del rivelatore CMS, intento a connettere cavi ad una scatola con tante resistenze per testarli, una roba che in gergo si chiama PP1 checkout.
PS. Si noti la contraddittorietà del "no global": una maglietta antimilitarista che recita "l'esercito: uccide, inquina e rende coglioni" e poi il marsupio della Nike, nota multinazionale malvagia. A sua discolpa possiamo dire che l'ha comprato dieci anni fa senza pensarci ma oggi non lo farebbe mai più.
Aggiornamento: una fantastica Luciana Littizzetto reinterpreta "Lentamente muore"
Aggiornamento: una fantastica Luciana Littizzetto reinterpreta "Lentamente muore"
Lentamente muore… chi non cambia marcia.
Lentamente muore chi non mette la freccia quando svolta.
Lentamente muore chi non tira il freno a mano in discesa,
chi sbaglia nell'usare la fresa,
chi gli casca in testa un'obesa, la casa o la torre di Pisa.
Muore lentamente chi non fa come la Marcuzzi
e se non riesce ad andare in bagno se la tiene tutta dentro.
Muore lentamente chi non si leva prontamente
da sotto il casco della permanente.
Muore più velocemente chi mette le dita nella presa di corrente,
chi non si sposta quando cascano le piante
E chi mangia le amanite velenose al ristorante.
Muore lentamente tanta bella gente…
Ma c'è anche, e tu lo sai,
una banda di coglioni che non muore mai!
5 commenti:
Allora eri tu!
Grande!!! Ti ho pure mandato una e-mail quando ho visto l'articolo...
Sai che sono persino riuscita a capire (grossissimo modo) cosa fosse l'attrezzo in cui sei incastrato? Non per le mie conoscenze di fisica (zero di zero), ma perché, catalogando i lavori dei nostri fisici, avevo visto qualcosa di simile al FERMILAB... (un acceleratore di particelle credo; c'entra?)
Bene, uomo del giorno, buon lavoro!
Un abbraccio
Cristina
c'entra, c'entra... e' proprio un rivelatore di particelle con tanti bei cavi d'alimentazione che devono essere amorevolmente collegati e testati...
Un c'entra nulla, ma ho saputo che sei un fan dei Tonio Scatigna: prova a indovinare chi l'ha fondati??' :-))
Lo so lo so, e la paternita' di alcuni capolavori ti viene riconosciuta!
Eh sì, ormai la farsa ha superato la satira. Farebbe ridere se non fosse patetico :-(
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