Naturalmente viaggiando negli stessi luoghi vedendo le stesse cose, incontrando le stesse persone, io non sarei riuscito a scrivere neanche una pagina. È per questo che qualcuno fa lo scrittore e qualcuno l'informatico...
Non che io voglia, quindi, provare a fare qualcosa di simile con Ginevra, la città dove sto vivendo in questi ultimi mesi e che è il posto dove ho passato più tempo dopo Firenze e dintorni. Voglio solo mostrarvi, con l'aiuto di qualche immagine, una città che a prima vista può sembrare fredda, bruttina, piena di banche e di negozi che vendono oggetti kitsch tremendamente costosi, coltellini svizzeri e orologi a cucù, ma che conoscendola meglio può riservare qualche sorpresa. Il "punto d'osservazione privilegiato" è una ridente casetta circondata da un giardino fiorito, proprietà di due simpatici signori greci che mi affittano il seminterrato. In questo momento i padroni sono a casa in Grecia e il bellissimo giardino è tutto per me.
Il motivo per cui mi trovo da queste parti è, come probabilmente sapete, una specie di dottorato al CERN. Nei prossimi giorni mi arriverà la risposta e saprò se sono stato definitivamente preso. Nel frattempo passo le giornate a combattere contro un costoso sistema software proprietario con il quale, tutti ne sono convinti, verranno controllati gli enormi apparati sperimentali oggi in costruzione. A volte mi capita persino di entrare, con tanto di camice bianco e cuffia nelle "camere pulite" dove viene montato il tracciatore di CMS... la cuffia è prontamente riutilizzata in cucina (i capelli lunghi, si sa, rischiano di finire dappertutto).
Ma tornando a Ginevra, dicevamo che non è proprio la città più bella del mondo, né è famosa per la vita notturna. Sarebbe insomma una città decisamente triste ed anonima se non fosse per il lago. Il Lac Léman, che i ginevrini si ostinano però a chiamare Lac de Genève, proprio a Ginevra si chiude nel Rodano mentre a est continua sulla sponda svizzera verso Losanna e Montreux, su quella francese verso Évian. Quando non se ne può più del panorama delle mille banche o dell'architettura completamente aleatoria della cattedrale che fu di Calvino si può sempre rivolgere lo sguardo verso il lago e verso le montagne che lo circondano: è uno spettacolo che non stanca mai.
Se Ginevra è considerata la seconda città più vivibile del mondo (dopo Zurigo) il merito non è sicuramente degli orari dei supermeracati, ma probabilmente anche dei parchi.
dove si può trovare anche la tranquillità necessaria per meditare
Nonostante la pulizia quasi maniacale, dovuta però più che alla civiltà degli abitanti ad un efficientissimo sistema di pulizia di strade e marciapiedi, Ginevra è comunque molto distante dai soliti clichè sulla Svizzera che abbiamo noi italiani. Soprattutto è una città dove più della metà degli abitanti viene dall'estero, una città veramente internazionale dove sull'autobus si sentono parlare moltissime lingue diverse mentre accanto al signore africano in giacca e cravatta e con la ventiquattr'ore si siede la ragazza punkabbestia con la cresta verde e il cane senza guinzaglio. Solo che (siamo pur sempre in Svizzera) il cane è pulitissimo e la punkabbestia augura educatamente bonne journée all'anziana signora seduta davanti a lei, che non si scandalizza minimamente e non comincia nessun discorso su com'è ridotta la gioventù al giorno d'oggi...
La Svizzera rimane comunque un paese di grandi contraddizioni: spacciata da qualcuno per democrazia avanzata solo perché si fanno i referendum anche per decidere dove costruire un nuovo centro sportivo, è in realtà un paese dove le donne hanno ottenuto il diritto al voto nel 1971. Paese di pace, che non ha preso parte a nessuna guerra negli ultimi secoli, sede di organizzazioni internazionali e punto d'incontro per i negoziati tra eterni nemici, la Svizzera ospita nelle sue banche i soldi dei peggiori criminali di guerra di tutto il mondo e in un certo senso può permettersi il suo status di isola felice isolata e isolazionista anche grazie a questa complicità. La neutrale Svizzera è un paese con un esercito sempre pronto a tutte le evenienze dove tutti i cittadini maschi devono prestare un servizio militare obbligatorio prolungato (per le donne invece il servizio militare è volontario). Gli svizzeri vengono richiamati per esercitazioni nell'esercito per tre settimane all'anno fino ad almeno 30 anni.
In Svizzera, secondo una legge del 1970, ogni cittadino deve possedere un posto in un rifugio antiatomico. Il mirabile risultato è che in caso di catastrofe nucleare la Confederazione potrebbe mettere al sicuro il 110% della propria popolazione.
Nel caso di una guerra nucleare solo gli svizzeri potranno salvarsi e a Ginevra, novella arca di Noè, alcuni "esemplari" di tutti i popoli della Terra sopravvivranno alla catastrofe scongiurando così il pericolo di un noiosissimo mondo dove gli elvetici sono gli unici superstiti. Quando Bush proporrà di utilizzare preventivamente l'atomica contro l'Iran, potete fare un salto a casa mia e cercherò di ospitarvi in questo comodo rifugio.
All'interno ci dovrebbe essere tutto il necessario per sopravvivere e ricominciare una nuova vita il day after: in realtà dato che i padroni di casa (rischiando multe salatissime in caso di controlli) lo utilizzano come cantina, l'unica soluzione sarà ubriacarsi per dimenticare.